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2023, trend involucro edilizio e serramenti secondo UNICMI

2023, trend involucro edilizio e serramenti secondo UNICMI

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Quali sono i driver che guideranno il comparto tecnico nei prossimi mesi? Intervista a UNICMI, l’Unione Nazionale Industrie Costruzioni Metalliche, Involucro serramenti.

 

Lo abbiamo chiesto a UNICMI, l’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro dei serramenti, nell’intervista a Pietro Gimelli, direttore generale in uscita nel numero di Ferrutensil gennaio-febbraio. Ecco alcune anticipazioni.

 

L’associazione di riferimento del comparto attraverso le sue 12 divisioni rappresenta circa 22.000 aziende, con un fatturato di oltre 7 miliardi di euro. UNICMI rappresenta infatti l’ampia maggioranza delle imprese italiane impegnate nel mercato dell’involucro edilizio e delle costruzioni metalliche: serramenti metallici, facciate continue, schermature solari, costruzioni metalliche, barriere di sicurezza stradale e fonoassorbenti, pannelli e lamiere grecate. Il ruolo di difesa degli interessi del comparto da parte dell’associazione si concretizza per la presenza attiva in 7 Commissioni e in 41 Gruppi di Lavoro UNI specifici del proprio campo di azione, nelle Commissioni Ministeriali e Interministeriali nonché nelle Commissioni ENEA, in 20 Gruppi di Lavoro CEN e nelle commissioni di elaborazione delle Direttive dell’Unione Europea relative a tutti i prodotti dell’involucro edilizio.

 

Un comparto che nel 2023 si prepara ad affrontare nuove sfide legate soprattutto alla marginalità, dopo due anni, 2021 e 2022, particolarmente positivi. Ne abbiamo parlato con il direttore generale, Pietro Gimelli.

 

 

Quali trend sta vivendo il comparto Involucro edilizio e serramenti?

Gimelli – Dopo un 2021 eccezionale, il mercato dei serramenti continui a crescere a doppia cifra anche nel 2022 grazie alla spinta degli incentivi fiscali, nonostante la paventata rimodulazione. Anche il comparto delle carpenterie metalliche riparte sotto la spinta degli investimenti pubblici, che garantiranno due anni – 2023 e 2024 – di crescita a ritmi molto elevati.

Sulla crescita si addensano tuttavia le nubi del costo delle materie prime e dell’inflazione energetica. Le aziende si trovano, ora più che mai, di fronte alla sfida della crescita redditizia e sono chiamate ad ottimizzare i processi produttivi per recuperare marginalità.

 

Quali sono i driver principali per il futuro?

Gimelli –  Come ben esposto dal Presidente Faré nella sua relazione alla nostra recente Assemblea Generale, ci sono quattro grandi temi caratterizzeranno il fare impresa delle Aziende rappresentate da Unicmi nel prossimo quinquennio: Innanzitutto pensare un mondo senza detrazioni, ovvero quanto sarà fondamentale cominciare per tempo a riflettere sull’altra faccia prodotta da oltre 15 anni di incentivi fiscali a fronte di un lento e progressivo allontanarsi dalla logica della contrattazione legata a fattori come la qualità certificata del prodotto e del servizio con uno scivolamento verso una domanda flat del “quasi gratis” dove l’operatore si è dovuto troppo spesso trasformare da imprenditore dotato di qualità professionali e commerciali a consulente finanziario. Gli incentivi volti al risparmio energetico degli edifici attraverso interventi parziali ma facilmente realizzabili devono essere difesi ma un comparto composto da operatori sani e lungimiranti dovrà rimettere al centro del proprio fare impresa il mercato privato e pubblico a 360 gradi e orientarsi su un’offerta che assicuri giusti margini e profittabilità acquisita attraverso la massima qualificazione dell’impresa, dei prodotti e dei servizi.

 

(continua in Ferrutensil di gennaio -febbraio 2023)