
Acciai speciali: prezzi e domanda in calo, ma si attende un rimbalzo
Gli acciai speciali, una delle eccellenze produttive della siderurgia italiana, dopo il boom di inizio 2022, oggi stanno attraversando una fase di calo dei prezzi e della domanda.
È quanto è emerso nel corso del webinar di siderweb dal titolo “Acciai speciali: le sfide del mercato”.
La fase ribassista delle quotazioni probabilmente durerà «ancora un paio di mesi. Poi potrebbe verificarsi un eventuale recupero», ha detto Achille Fornasini, partner & chief analyst di siderweb. «Dai minimi del 2020 – ha aggiunto –, abbiamo assistito ad una ininterrotta di crescita che ha portato nel maggio scorso a rialzi tra il 98% e il 154% rispetto ai minimi a seconda della qualità. Toccati questi massimi, abbiamo osservato una serie di flessioni da un minimo del 3% a un massimo del 21%. È una riduzione che forse era necessaria per allentare la tensione e creare le basi per un eventuale recupero», ha spiegato.
PAROLA AGLI OPERATORI – «Chiudiamo il bilancio 2021/22 (1 luglio 2021, 30 giugno 2022, ndr) su buoni livelli e abbiamo dimostrato una notevole capacità di reazione alle sfide che siamo stati chiamati ad affrontare – ha detto Stefano Scolari, amministratore delegato di Acciaierie Bertoli Safau –. Ora stiamo attraversando una fase di mercato più calma, in cui il prezzo del rottame è sceso e anche il portafoglio ordini si è un po’ accorciato. Nonostante questa fase di stasi, ritengo comunque che il consumo reale nei nostri settori di riferimento abbia tenuto, permettendoci di chiudere positivamente l’anno. Per dare un’idea, il nostro spedito è stato di 1,3 milioni di tonnellate, un risultato record nella storia del gruppo».
«Passiamo da un 2021 nel quale si prospettavano tre anni di forte crescita a un 2022 in cui di colpo abbiamo registrato un calo della richiesta. Se vogliamo cercare una risposta a ciò che sta accadendo – ha detto Giorgio Buzzi, amministratore delegato del Gruppo Lucefin – dobbiamo tornare al 2020, quando abbiamo chiuso i bilanci con scorte molto basse. Nel 2021, la ripresa economica ci ha parato davanti la mancanza di materie prime. Da lì è iniziato un forte aumento della domanda a causa della paura da parte di tutti gli utilizzatori di rimanere senza risorse». «Nel 2022 – ha aggiunto – abbiamo registrato una situazione particolare: i primi tre mesi sono andati molto bene sull’onda lunga del 2021, ma gradualmente gli ordini hanno cominciato a diminuire».