Acciaio: autunno difficile per i prodotti piani
Situazione di grande incertezza e segnali contrastanti dalla Cina, che incidono sulle materie prime. Domanda debole, difficile un rimbalzo dei prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno.
Il mercato dei prodotti piani in acciaio (coils, lamiere, lamiere da treno) si prepara a un autunno piuttosto difficile: i prezzi stanno seguendo una tendenza tra lo stabile e il ribasso, nonostante alcuni tentativi di rialzo da parte di alcuni operatori europei, finora non assorbiti a valle; la domanda resta piuttosto debole, continuando a impedire una regolarizzazione del livello degli stock.
È quanto è emerso questa mattina durante Mercato & dintorni, il webinar di Siderweb che una volta al mese fa il punto sulla congiuntura siderurgica.
«Siamo in una situazione di grande incertezza ed è difficile capire che direzione stia prendendo il mercato» ha detto Emanuele Norsa, analista di Kallanish e collaboratore di siderweb. Il minerale di ferro, la materia prima di riferimento per la produzione di piani in acciaio, sta mostrando una forza superiore rispetto alle altre materie prime. Rispetto a settembre 2022 infatti, ha illustrato Norsa, il prezzo del minerale di ferro è salito del 20%; quello del coking coal è rimasto sui medesimi livelli; la quotazione del rottame è sotto del 3-4%. «A oggi – ha previsto Norsa – il minerale potrebbe chiudere l’anno sugli stessi livelli registrati nel 2022, superando le attese».
All’origine di questa situazione ci sono però i segnali contrastanti e di difficile interpretazione che arrivano dalla Cina: da un lato la domanda apparente è in calo e non ci si attende migliori quest’anno, soprattutto per via della crisi del comparto delle costruzioni residenziali che copre il 30% del consumo interno, il doppio che in Europa; dall’altro lato, la produzione siderurgica è in aumento, al contrario delle attese. Proprio per questa particolare congiuntura sul mercato cinese i coils a caldo stanno performando meglio rispetto al tondo (-10% su settembre 2022, contro un +4%). In nord Europa la quotazione dei coils a caldo è ancora in una fase di stabilità-decrescita e nei maggiori mercati esportatori non c’è stata una decrescita: a oggi, quindi, ha detto Norsa, «il prezzo europeo non ha necessità di rimbalzare verso l’alto, rimane relativamente sicuro».
In Europa i produttori di coils, come preannunciato alla vigilia della pausa estiva, stanno cercando di «recuperare un livello di prezzo che si intoni maggiormente con quelli raggiunti da minerale di ferro e coking coal, nonché collegato ai costi di energia e gas». Tuttavia, «bisogna fare i conti con una mancanza di interesse all’acquisto. La debolezza dei consumi continua a impedire una regolarizzazione del livello degli stock, che non hanno una traiettoria tale per cui il sistema abbia necessità di comprare». Lo ha detto Cesare Viganò, consigliere delegato di ArcelorMittal CLN Distribuzione Italia. Riflettendo su ciò che può fare la distribuzione in presenza di bassi consumi, il manager ha indicato principalmente due vie: da una parte, il recupero di livelli di efficienza maggiori; dall’altra, l’essere in grado di offrire maggiori servizi, cosa che però «un distributore integrato ha più difficoltà a fare, anche se sono stati fatti passi avanti».
«Il mercato oggi ha aspettative incerte e pensa che i prezzi debbano subire variazioni negative. In realtà non sarà così». Così il direttore commerciale Italia di Marcegaglia Plates, Nicola Cavazzoni. Quanto alle lamiere da treno, ha specificato, «i prezzi già oggi sono abbastanza compressi, sono su valori molto bassi, forse anche sotto, in alcuni casi, ai costi di produzione. Inoltre, la materia prima, dal nostro punto di osservazione, non sta scendendo, ma aumentando. Immaginare un mercato che debba calare di prezzo è inverosimile. Certo, probabilmente non registreremo aumenti domani mattina: credo che in un tempo ragionevolmente breve, diciamo circa un mese, qualcosa del genere si potrà vedere. Una fermata della discesa dei prezzi è già in corso. Un rimbalzo delle quotazioni per un recupero di un minimo di efficienza credo che sia possibile e sostenibile dal punto di vista del mercato». Guardando ai settori utilizzatori, secondo Cavazzoni le prospettive per la domanda sono buone per costruzioni, oil & gas, energia rinnovabile e movimento terra.