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Acciaio: la bassa domanda limita il recupero

Acciaio: la bassa domanda limita il recupero

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Se ne è parlato nel webinar di siderweb Mercato & Dintorni con Borinelli (NLMK Verona) e Manni (Manni Group).


I prezzi dell’acciaio a livello internazionale stanno mostrando da fine settembre un recupero dettato da un miglioramento del sentiment in Cina e dalla ripresa di alcune quotazioni delle materie prime. Tuttavia, tale recupero è stato finora fortemente limitato dalla debolezza della domanda. Questa, in estrema sintesi, l’analisi offerta da Emanuele Norsa, coordinatore contenuti di siderweb, durante il webinar Mercato & Dintorni che si è tenuto lo scorso 29 ottobre.

 

In Italia i prezzi di transazione dei coils non sono variati tuttavia in modo significativo, nonostante i tentativi di rialzo a livello europeo del principale produttore. Concentrandosi sui costi di produzione della siderurgia in Italia, Norsa ha evidenziato come la riduzione dei margini per le acciaierie si sia relativamente stabilizzata a settembre di quest’anno, soprattutto nel percorso basato su forno elettrico ad arco. «Tuttavia, anche per i prodotti lunghi, la marginalità resta su livelli molto bassi, quindi si avverte la necessità di un recupero», ha affermato.

 

PAROLA AGLI OPERATORI – «Non penso che il 2025 sarà facile. Il consumo reale non sarà quello registrato nelle ultime settimane, in cui in generale si è segnato -20/30%; ma certamente vedo un mercato flettente, e per tutto l’anno». Lo ha detto Francesco Manni, presidente di Manni Group. «Un dato preoccupante – ha sottolineato -, perché fino a giugno non c’era il segno meno. A luglio si è avviato un processo recessivo della domanda, che ha accelerato. E temo che l’anno si chiuderà con valori peggiori di quelli che ho appena citato, per effetto del consuntivo tra un primo semestre che aveva tenuto e un terzo trimestre disastroso». Sul piatto per il prossimo anno il Gruppo Manni ha messo investimenti per circa 30 milioni di euro, per ammodernamento degli impianti e soluzioni logistiche della sua divisione Sipre.

 

Giovanni Borinelli, amministratore delegato di NLMK Verona, crede che l’intera filiera siderurgica «debba prepararsi a essere prudente, perché il 2025 non sarà un anno facile. Saremo costretti a stringere la cinghia; quanto sarà stretta, però, dipenderà da tutta una serie elementi geopolitici ed economici». La speranza del manager è di «assistere a un cambio di alcune condizioni, come ad esempio la fine dei conflitti o gli scenari derivanti dalle elezioni americane, oppure del cambio di alcune scelte da parte delle banche centrali, che possono innestare il germe di una ripresa e di una crescita che non sarà repentina, ma diluita nel tempo». «Al di là di qualche aggiustamento – ha detto ancora -, non credo ci sia ancora l’indicazione di un mercato che abbia ripreso a consumare».