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Acciaio: la ripresa c’è e si sta consolidando. I prezzi segnano nuovi record

Acciaio: la ripresa c’è e si sta consolidando. I prezzi segnano nuovi record

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Dopo la recessione record che ha segnato il 2020, buone le prospettive per il 2021. Il settore più colpito è stato quello dell’auto, mentre le costruzioni hanno tenuto meglio

 

La ripresa c’è e si sta consolidando. I prezzi segnano nuovi record, specialmente per i coils a caldo. Questa, in breve, la fotografia dell’attuale congiuntura del mercato siderurgico emersa durante il webinar “Mercato & Dintorni”, organizzato da siderweb – La community dell’acciaio. Durante l’incontro gli operatori hanno previsto che la domanda quest’anno segnerà l’inizio di un progressivo recupero, mentre per i prezzi non sono esclusi ulteriori incrementi.

 

I SETTORI UTILIZZATORI – Secondo i dati presentati da Alessandro Sciamarelli, Director Market Analysis & Economic Studies di Eurofer per i settori utilizzatori di acciaio nel loro complesso ci si attende una riduzione dell’output dell’11% nel 2020 a cui farà seguito un rimbalzo del 7,4% nel 2021, con l’auto al +15,9% (contro il -19,5% del 2020) ed il +4,3% dell’edilizia (-5,7%). «I livelli produttivi, in generale, rimarranno però su valori storicamente bassi» ha commentato l’analista.

 

«I principali comparti erano già in recessione a partire dal secondo trimestre 2018» ha sottolineato Sciamarelli. In particolare, il settore più colpito è stato quello dell’auto, mentre le costruzioni hanno tenuto meglio. Gli elettrodomestici, invece, sono il comparto tornato per primo in territorio positivo, già nel terzo trimestre 2020, «grazie anche alla massiccia introduzione dell’home working, che ha portato una maggiore attenzione alla qualità di vita nelle mura domestiche».

 

Ciò si tradurrà, per la siderurgia in una «caduta nel 2020 del 13% della domanda di acciaio in UE, la seconda consecutiva dopo il -5,3% nel 2019» con una ripresa attesa per l’anno in corso del 13,3% rispetto all’anno precedente, ha concluso Sciamarelli.

 

I PREZZI – A seguito del crollo dei prezzi causato dalla pandemia da COVID-19 abbiamo assistito ad una sorta di “tempesta perfetta”, come l’ha definita Achille Fornasini, Partner & Chief Analyst siderweb, nel corso del suo intervento di questa mattina, che si è abbattuta sia sulle materie prime che sui metalli. Una situazione, ha spiegato l’analista, «caratterizzata dall’aumento esponenziale della richiesta in Cina, che poi si è verificato anche se con intensità diversa nel resto del mondo, e dalla contrazione dell’offerta, oltre che dalle difficoltà logistiche alle quali abbiamo assistito».

 

I metalli, ha spiegato Fornasini, «hanno seguito lo stesso andamento, forse anche a causa di un eccesso di misure protezionistiche che potrebbero essere riviste». Per quanto riguarda i prodotti di acciaio la situazione appare diversa per lunghi e piani: i primi dopo i forti aumenti di fine 2020 sono in fase di assestamento, mentre i secondi hanno superato i record del 2008. Nonostante la rincorsa delle quotazioni in corso da mesi Fornasini, nel breve periodo, non esclude «nuovi aumenti, anche se probabilmente il “grosso” degli incrementi delle quotazioni è già stato fatto e non posso che aspettarmi successivamente delle flessioni che potrebbero essere anche profonde».

 

PAROLA AGLI OPERATORI – Ottimismo nella ripresa economica, dinamismo dei mercati internazionali e importanza degli investimenti sono state le parole chiave dell’intervento di Antonio Marcegaglia, Presidente Gruppo Marcegaglia, protagonista della seconda parte della mattinata. «Credo che tutti abbiamo sopravvalutato l’impatto della pandemia sulla manifattura e sull’industria di base – ha detto l’imprenditore -. Al contrario delle aspettative, la domanda è ripartita velocemente e stiamo assistendo a delle dinamiche estremamente positive in tutte le aree del mondo. Siamo all’inizio di una fase espansiva che a mio avviso durerà un paio di anni».

 

Il Gruppo Marcegaglia ha saputo contenere in maniera più che positiva gli effetti della pandemia, registrando nel primo trimestre del 2021 un +7,5% di spedizioni e un +26,5% di ricavi rispetto al corrispondente periodo del 2020, con volumi per un 1,5 milioni di tonnellate e 1,5 miliardi di euro di fatturato. Punto di forza per uscire totalmente da questo periodo buio, ha sottolineato Marcegaglia, anche un importante piano di investimenti (90 milioni nel 2020 e 150 milioni di investimenti previsti per il 2021), che mirano non solo ad innovazioni tecnologiche, ma anche alla valorizzazione degli stabilimenti di Ravenna e Gazoldo degli Ippoliti (MN).

 

In chiusura, l’imprenditore mantovano ha anche confermato l’interesse per Acciai Speciali Terni. «Siamo competitor attivi ed impegnati» – ha dichiarato Marcegaglia. «Il nostro è un interesse solido, basato su un ragionamento industriale, per aumentare la competitività del Gruppo, ma anche su una logica di sistema. Credo sia fondamentale che un asset importante come Terni resti in mani italiane».