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Acciaio made in Italy. Quali possibilità in Francia?

Acciaio made in Italy. Quali possibilità in Francia?

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C’è spazio per i prodotti lunghi. Se ne è parlato nel webinar di siderweb “Francia: le possibilità oltralpe per l’acciaio made in Italy”.

 

Nel 2021, l’Italia ha venduto in Francia 1,9 milioni di tonnellate di prodotti in acciaio, acquistandone 1,8 milioni di tonnellate, con un surplus di 125mila tonnellate. L’Italia è importatore netto dalla Francia di prodotti piani per 800mila tonnellate, mentre è esportatore netto di lunghi (485mila tonnellate) e di tubi (413mila tonnellate).

 

Delle occasioni per l’acciaio nazionale in Francia e dei rapporti tra i due Paesi si è parlato nel webinar di siderweb “Francia: le possibilità oltralpe per l’acciaio made in Italy”, che si è tenuto martedì 10 maggio.

 

«La Francia è centrale per la siderurgia italiana – dichiara il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari -. È un Paese dinamico dal punto di vista del commercio estero, che è pari a circa l’80-85% della produzione di acciaio, ed è specializzato nella qualità. Il Paese è dipendente dall’estero per lunghi e tubi, due segmenti nei quali l’Italia è molto forte. Quindi ritengo che sarà possibile intensificare i rapporti tra i due Paesi anche in futuro».

 

«Quando guardiamo al settore manifatturiero, vediamo per la prima volta una divergenza totale tra l’andamento dei prezzi e quello della domanda – ha spiegato Bruno De Moura Fernandes, Head of Macroeconomic Research di Coface -. Le attese sono per un incremento dei prezzi e un calo dell’attività. È la stagflazione, e ciò si può vedere in quasi tutti i Paesi in Europa. Quindi, l’outlook è abbastanza negativo per l’economia francese, nonostante il fatto che non sia la più esposta alla crisi russo-ucraina».

 

«Il servizio è importantissimo. Deve essere accurato in modo spasmodico. In un mercato così diversificato come quello francese, e dalle lunghe distanze, sono necessarie puntualità della consegna, rispetto dei patti e – va da sé – qualità. Se ci sono, il prezzo non è la componente più importante». Lo ha detto Mauro Vittorini, vicepresidente della Camera di commercio italiana per la Francia di Lione.

 

«Sul mercato francese è spesso complesso restare competitivi, perché i clienti sono molto esigenti e tendono poco a fidelizzarsi ai fornitori a meno che non si risponda appieno alle necessità – ha spiegato Eric Mattioli, direttore generale di Interacciai e SMA, distributore di prodotti siderurgici lunghi in acciai speciali con 5 magazzini in Francia -. Pertanto, bisogna sapersi costantemente adeguare alle nuove esigenze.