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Acciaio sostenibile: massima l’attenzione ad ambiente e risorse umane

Acciaio sostenibile: massima l’attenzione ad ambiente e risorse umane

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Ancora pochi i report di sostenibilità pubblicati rispetto al numero di imprese siderurgiche, ma il trend è di crescita. Lo dice il report pubblicato da siderweb, alla prima edizione.

 

Si intitola “Acciaio sostenibile” il report sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese del settore siderurgico italiano. È alla prima edizione e siderweb – La community dell’acciaio l’ha presentato questo pomeriggio, con un convegno online.

 

Sulla sostenibilità le imprese dell’acciaio «stanno già investendo da anni, integrandola nelle scelte di business e di posizionamento strategico. Non è quindi una novità parlare di decarbonizzazione e di acciaio green. È invece inedita la proposta di siderweb: l’analisi e il confronto delle performance di sostenibilità della filiera siderurgica. “Acciaio sostenibile” vuole essere, infatti, un percorso di lungo periodo, per arrivare a un approdo che non solo verrà imposto dal regolatore, ma sarà richiesto come fattore competitivo dal mercato» ha dichiarato Francesca Morandi, Content Manager di siderweb (nella foto)

 

Il report (clicca qui per scaricarlo) è stato realizzato con la collaborazione di tre docenti dell’Università degli Studi di Brescia, Claudio Teodori, Cristian Carini e Laura Rocca, e si articola in due parti. La prima analizza la disponibilità e il contenuto dei bilanci di sostenibilità delle imprese della filiera siderurgica corta (produttori, distributori, centri servizio e commercio di rottame e ferroleghe). La seconda presenta i risultati di un sondaggio, sottoposto nelle scorse settimane a un campione di aziende siderurgiche. Sono state prese in considerazione le società di tutti i comparti della filiera corta della siderurgia con fatturato superiore ai 40 milioni di euro o che hanno comunicato la redazione del report di sostenibilità. In tutto, i report analizzati sono 28; le imprese appartengono tutte al comparto della produzione di acciaio.

 

La disponibilità e il contenuto dei bilanci, si legge nel report, «descrive un trend di crescita che negli ultimi anni ha caratterizzato la predisposizione dei bilanci di sostenibilità», che rappresentano «l’output di un processo che parte all’interno del sistema azienda e che impone una riflessione sul business model e sulle modalità di svolgimento delle attività produttive». Nonostante questo, i report individuati «sono ancora relativamente pochi rispetto alla numerosità delle imprese operanti nel settore siderurgico». Tuttavia, come spesso accade per le innovazioni, sono i player più grandi o con le complessità aziendali maggiori a muoversi per primi. Inoltre, sulle imprese si registrano pressioni sempre maggiori verso la redazione del report (si pensi al processo di revisione della normativa, in particolare la Corporate Sustainability Reporting Directive, o al sistema finanziario che sta progressivamente puntando sulla riflessione riguardo l’impatto ambientale e sociale dell’attività imprenditoriale).

 

La dimensione ambientale rappresenta l’elemento principale su cui le imprese siderurgiche si concentrano. L’attenzione è, in particolare, sul climate change (tutte le emissioni, dirette e indirette, del processo produttivo, secondo quanto previsto dagli scope 1 e scope 2 del protocollo GHG). Segue l’utilizzo delle risorse in una prospettiva di economia circolare, con un numero rilevante di imprese che descrive in modo dettagliato le attività di salvaguardia e di ottimizzazione attuate lungo il ciclo produttivo e che evidenziano la centralità del rottame. Infine, un’ulteriore area di interesse è sulla gestione delle risorse idriche.

Dalla lettura e dall’analisi dei report di sostenibilità traspare poi, nella totalità dei documenti, l’attenzione riposta ai lavoratori, considerati una chiave fondamentale per la continuità aziendale nel lungo periodo.

 

Il report contiene anche la mappatura degli indicatori d’impatto ambientale. La ricerca è stata condotta su una serie di KPI:

– intensità energetica: le imprese che pubblicano tale dato sono risultate 9. La maggioranza si trova al di sotto di un valore pari a 4 (media generale: 3,69), ottenuto secondo il metodo che utilizza la formula energia consumata/tonnellate lavorate (Gj/t).

 

– Emissioni GHG Scope 1: difficilmente comparabile, poiché espressione di tCO2eq che variano molto all’interno del campione, spaziando da 10 milioni a 8mila tCO2eq.

– Intensità emissiva: le imprese analizzate comparabili sono risultate 12. La media complessiva è risultata circa 0,70 tCO2eq/t processate, con quattro società con valori ben al di sopra dello 0,50.

– Percentuale di rifiuti prodotti destinati al recupero: le imprese analizzate comparabili sono risultate 19. La percentuale media di recupero si attesta attorno al 70%. Ad eccezione di alcune imprese, molte si collocano attorno al 90%, espressione di un impegno costante verso l’economia circolare.

 

IL SONDAGGIO – Il sondaggio, composto da 15 domande, è stato sottoposto a un campione di imprese della filiera tra il 19 maggio e il 5 giugno 2023; i questionari raccolti sono stati 40.

I risultati raccontano che le imprese siderurgiche italiane rappresentano un’avanguardia sostenibile del mondo dell’acciaio: le azioni e le iniziative sono attive già da più anni. Il 52,5% ha avviato progetti di sostenibilità da più di 3 anni, con un 42,5% che dichiara un impegno da oltre 5 anni.

Non solo le grandi imprese sono sensibili all’impatto delle attività produttive, ma vi è un’attenzione anche da imprese con fatturati al di sotto dei 50 milioni di euro.

Il focus principale dell’agire sostenibile si declina nell’ambiente e, più precisamente, nella riduzione di emissioni nell’aria, nell’efficientamento energetico e nell’economia circolare. Questo si conferma nella diffusa presenza di certificazioni ambientali, anche quale elemento di rendicontazione.

(continua nel report)