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ASSOFERMET FERRAMENTA: FOCUS SULLE COMPETENZE

ASSOFERMET FERRAMENTA: FOCUS SULLE COMPETENZE

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Sabrina Canese, neo Presidente di Assofermet sindacato Ferramenta, delinea le priorità del suo incarico in associazione per il triennio 2018/2020, in un intervista che sarà pubblicata integralmente in ferrutensil di Giugno. Vediamo alcune anticipazioni…

E’ la prima volta che una donna assume questo incarico in Assofermet, ma Sabrina Canese vanta una ampia esperienza in associazioni prestigiose avendo collaborato attivamente come Vicepresidente nazionale in ConfCommercio Giovani e come Vicepresidente in Assofermet Ferramenta. Una scelta che costituisce un segnale di grande freschezza e rinnovamento per l’associazione che si riscontra anche nelle presidenze degli altri comitati a costituire una bella squadra di spessore professionale ed umano. Questa la sua prima intervista da presidente in attesa dell’incontro ufficiale al Congresso Assofermet Forum di Milano il 19 settembre ad Hardware Forum…

Quali saranno gli aspetti con cui inizierai la tua presidenza?

Sicuramente proseguirò con progetti, attività e collaborazioni iniziati durante le presidenze precedenti di Andrea Lenotti e Michele Tacchini. In associazione, ho personalmente portato la pressante esigenza di un progetto operativo rivolto alla ferramenta tradizionale e abbiamo iniziando a confrontarci con stakeholder di risonanza come Fabrizio Valente di KikiLab e altri professionisti. In sintesi uno dei focus sarà: l’unione di innovazione e tradizione, come poter declinare il concetto di innovazione nel nostro settore, come competere con la trasformazione digitale e tutti gli aspetti collegati. Infine vorrei dare alla mia presidenza un’impronta di maggior comunicazione verso l’esterno, elaborare un restyling della nostra immagine e dell’identità percepita dell’associazione nel mercato. Il fatto stesso di una donna alla guida dell’associazione costituisce un segnale di reale evoluzione e un innesto anche di un approccio diverso, più femminile. Ho intenzione di proseguire quindi sugli aspetti concreti e tecnici dei progetti in corso, aggiungendo all’attività di comunicazione associativa più politica e dialogo e continuando in maniera piu incisiva a fare sentire la voce del nostro settore a un livello istituzionale più alto.

Secondo la tua esperienza, di cosa ha bisogno il comparto ferramenta tradizionale?

In questa domanda ci sono tutte le riflessioni già iniziate e che hanno portato al Congresso di Assofermet Ferramenta ad Hardware Forum il prossimo settembre. E’ fondamentale cercare di intuire lo scenario del nostro settore da qui a cinque anni, una finestra temporale abbastanza vicina che ci obbliga a metterci in moto per pilotare il cambiamento; potrebbe prefigurarsi uno scenario commerciale molto differente da quello contemporaneo, in cui diversi di noi potrebbero non esistere più. Dobbiamo quindi fermarci un attimo e porci delle domande anche scomode: dove stiamo andando e quali scelte e quali errori dobbiamo evitare per non pregiudicare il nostro futuro di settore. Mi sono già confrontata con molto colleghi del mercato tradizionale che si trovano ad affrontare una realtà sconosciuta e sono disorientati di fronte al cambiamento dovuto sia al passaggio generazionale in alcuni casi, ma in ogni caso al cambio di mentalità necessario per affrontare il domani causato da differenti modalità di acquisto e di consumo, diverse aspettative del consumatore bombardato da troppa informazione a causa di nuovi strumenti digitali a disposizione. Emerge la necessità di una maggiore preparazione per noi grossisti, per i nostri dipendenti e per tutta la filiera lunga. Si tratta quindi di un lavoro a 360 gradi sulle competenze e al di là della conoscenza tecnica dei prodotti, ci sono altri skills che vanno maggiormente affinati soprattutto nel campo tecnologico dove il nostro Paese deve colmare ancora un gap importante. 

Non dimentichiamo che siamo un settore che tratta anche prodotti altamente tecnologici, ha dei processi di logistica molto importanti, ma alcune negozi non sono ancora entrati nell’era digitale. Bisogna quindi attivare un circolo virtuoso per far crescere chi ne ha le potenzialità e aiutare chi ne abbia bisogno e proseguire insieme rafforzando la filiera tradizionale. E quindi credo sia essenziale lavorare ad una valorizzazione culturale della ferramenta, rinnovando e valorizzandone l’immagine stessa e l’identità del mercato.  

(continua nel numero di ferrutensil di Giugno in uscita…)