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Biennio magico per l’acciaio italiano: livelli attività ante crisi e migliore redditività

Biennio magico per l’acciaio italiano: livelli attività ante crisi e migliore redditività

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Ora preoccupano inflazione, costi energetici e instabilità geopolitica mondiale. Lo rileva l’analisi Bilanci d’Acciaio a cura dell’Ufficio Studi Siderweb, presentata oggi e giunta alla 15a edizione.

 

Dopo il crollo degli utili del 2020 e l’incredibile ripresa del 2021, il 2022 ha consolidato il ritorno dell’acciaio nazionale a livelli di attività ormai ben superiori a quelli ante crisi, rafforzando ulteriormente la situazione economica complessiva della siderurgia italiana.

 

È quanto è emerso dall’analisi “Bilanci d’Acciaio 2023”, il principale studio di siderweb che ha indagato in chiave strategica e prospettica i risultati economico-finanziari della filiera siderurgica, attraverso la lettura e l’interpretazione dei dati dei bilanci di eserciziodel triennio 2020-22. Giunto alla 15esima edizione, lo studio è realizzato in collaborazione con i professori Claudio Teodori e Cristian Carini dell’Università degli Studi di Brescia ed è sponsorizzato da BPER Banca e Regesta.

 

«Bilanci d’Acciaio è uno studio unico in Italia – ha sottolineato l’amministratore delegato di Siderweb, Paolo Morandi -. Quest’anno abbiamo introdotto due importanti novità: la prima riguarda la nuova veste digitale dell’analisi, disponibile da novembre su siderweb.com. Un’area dove trovare i bilanci del settore siderurgico, che possa fornire elementi utili, di analisi e di approfondimento, per orientarsi sul mercato. La seconda novità è legata allo sviluppo di siderweb: il nostro nuovo piano strategico a 5 anni mira al coinvolgimento sempre maggiore nella community dei settori utilizzatori. Per questo motivo, a essi sarà intitolato un secondo capitolo dell’analisi, che sarà presentato a novembre con un evento dedicato».

 

I principali risultati

Fatturato Ebitda Utile Valore aggiunto
2022 93.381 9.387 5.077 14.541
2021 80.063 7.566 3.652 12.595
Var. % 2022/21 16,63% 24,06% 39,00% 15,45%

Fonte: Bilanci d’Acciaio 2023. Dati in milioni di €.

 

L’analisi riguarda i bilanci di 1.698 imprese di produzione, prima trasformazione, centri servizio e distribuzione di acciaio. «La crescita del fatturato e del valore della produzione nel 2022 è molto alta, vicina al 17%: considerando l’intero triennio 2020-22, lo sviluppo medio annuo è stato del 37%, confermando livelli di attività ormai ben superiori a quelli ante crisi – ha spiegato Cristian Carini, docente dell’Università degli Studi di Brescia -. Su questi ha inciso sia la crescita delle quantità sia l’aumento dei prezzi, che hanno rivestito un’importanza non trascurabile, che continua anche nel 2023».

 

L’incidenza del valore aggiunto è rimasta invariata. Malgrado ciò, l’Ebitda è aumentato, raggiungendo la soglia psicologica del 10% di incidenza sul fatturato. «Incremento indotto – ha spiegato ancora Carini – dal maggiore assorbimento del costo del lavoro, di quasi 1 punto percentuale, dovuto alla crescita delle vendite».

 

Nel 2022 si è, poi, registrato un generale incremento degli indici di redditività, che arriva dopo le variazioni positive eccezionali del 2021. L’esercizio ha «permesso al settore siderurgico di rafforzare ulteriormente i risultati del 2021 e, in molte imprese, si tratta del dato migliore degli ultimi anni» ha affermato Claudio Teodori, docente dell’Università degli studi di Brescia.

 

Come sta andando il 2023 – La domanda di acciaio in Italia è prevista in calo del 7,2% nel 2023, con un consumo di circa 23,3 milioni di tonnellate. Dovrebbe tornare il segno più nel 2024: +4,8% con 24,4 milioni di tonnellate (Short Range Outlook, ottobre 2023, World Steel Association).

 

In Europa, la ripresa dell’automotive continua, ma non si prevede che la produzione automobilistica raggiunga i livelli pre-pandemia nel 2024. Anche l’edilizia residenziale risente degli alti tassi di interesse, dei costi dei materiali e della carenza di manodopera, mentre lo slancio degli investimenti infrastrutturali rimane stabile.

 

I ricavi delle vendite nel 2022 sono cresciuti sia in Italia che negli altri Paesi dell’Ue. «In particolare, in Italia gli aumenti più consistenti sono quelli registrati dalla produzione di acciai inox, comuni e legati – ha analizzato Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi Siderweb -. Negli altri Paesi dell’Ue, le variazioni più forti sono quelle di fabbricazione di tubi, produzione di acciai inox, distribuzione e centri servizio».