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Bordignon Group Rileva Zincheria B&B, nasce un gruppo da trecento dipendenti

Bordignon Group Rileva Zincheria B&B, nasce un gruppo da trecento dipendenti

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L’azienda vicentina chiude il 2020 in crescita del 26% ed estende il perimetro di azione con la storica società di Pordenone (80 dipendenti e 10 milioni di euro di fatturato).

 

Il titolare, Walter Bordignon: “Abbiamo acquisito nuove competenze, ora la sfida è portare la zincatura a caldo sui ponti”

 

Bordignon Group si espande in Friuli Venezia Giulia. Nel corso del 2020 è stato perfezionato l’acquisto di Zincheria B&B. Un’azienda nata nel 1983, a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, che si sviluppa in un’area di 150.000 metri quadri, di cui 7.000 completamenti coperti. L’azienda è in possesso di una vasca della lunghezza di 16 metri, larga un metro e mezzo e profonda 3,2 metri. Un’azienda storica, che oggi dà da lavorare a 80 persone e fattura circa dieci milioni di euro.

 

L’operazione è commentata dal titolare di Bordignon Group, Walter Bordignon. “Abbiamo esteso il nostro perimetro aziendale e ottenuto un nuovo vantaggio competitivo”, dice. “Possedendo un alto livello di specializzazione, raggiunto nel processo di lavorazione dei manufatti, ora aumentiamo la possibilità di dialogo coi vari mercati Europei. La completezza del servizio nella nostra nuova filiale in Friuli Venezia Giulia è garantita da un’area attrezzata di grandi dimensioni, compresi i servizi di imballaggio, packing list e caricamento sui container per spedizioni in tutto il mondo”.

 

È questa l’ultima pagina di storia per un’azienda che è nata nel 1972 a Rosà, nel Vicentino. La Zincheria Valbrenta, che oggi fa parte di Bordignon Group, si estende su un’area di 50 mila metri quadri, con una superficie coperta di 12.000.Nel 1993 il gruppo acquisisce la Zincheria Se.Ca di Ala in provincia di Trento (azienda galvanica attiva dal 1980). Nel 2005 viene fondata la DMW Logistic Srl, azienda di trasporti funzionale alle attività aziendali che oggi si basa sul lavoro di sette mezzi. Nel 2012 viene fondata la Zincheria SA a Bucarest, in Romania: il nuovo stabilimento occupa un’area di 25 mila metri quadrati, di cui 5.200 dedicati alla linea di produzione. Nel 2020 la novità friulana.

 

Grazie all’ultima acquisizione, Bordignon Group oggi ha una capacità produttiva, nei quattro impianti, di 20 mila tonnellate al mese di acciaio zincato a caldo. Il gruppo dà lavoro a circa 300 persone e vanta una rete commerciale che copre tutta l’Europa centro-orientale e un fatturato che oggi ha raggiunto i 45 milioni di euro (in crescita del 26% sul 2019).

 

Innumerevoli le opere alle quali stanno lavorando. Quella recentemente al centro della cronaca è stata la realizzazione di una parte sul Ponte Polcevera di Genova. Per realizzare il vano che corre sotto l’asfalto e che sarà utilizzato a fini tecnici, Bordignon Group ha zincato a caldo 350 tonnellate di acciaio, che insieme hanno composto un cunicolo lungo più di un chilometro. Per farlo, si è proceduto a dividere il chilometro da zincare in un centinaio di pezzi da circa dieci metri l’uno, che sono poi stati assemblati a Trento negli ultimi cinque mesi prima di venir trasportati a Genova e montati.
“Il modello di Genova sia l’apripista per rendere eterne le grandi opere, dove la zincatura a caldo, che protegge la struttura dalla corrosione senza manutenzioni per oltre quarant’anni, viene usata solo di rado”, conclude Bordignon. “Anche per questo continuiamo ad investire in un progetto di ricerca, in collaborazione con l’università di Trondheim in Norvegia: vogliamo introdurre il giunto zincato a caldo nelle normative e negli Eurocodici”.

 

LA RICERCA La zincatura a caldo non ha applicazioni in Italia nel campo dei ponti stradali e ferroviari. Il motivo è la mancanza di studi specifici sul comportamento a fatica di dettagli strutturali zincati a caldo per immersione. Per questo motivo Bordignon Group ha incaricato un team di studiosi di portare avanti campagne di indagini sperimentali per analizzare il comportamento sotto carichi ciclici dei particolari strutturali più comuni nei ponti di acciaio. Iniziati prima con l’Università di Trento e poi proseguiti con quella di Padova, gli studi proseguono da dieci anni e sono stati portati avanti da due vicentini, ex docenti dell’Università di Padova, l’ingegner Francesco Mutignani e dal collega Filippo Berto, che oggi insegna al dipartimento di ingegneria meccanica e industriale dell’università di scienza e tecnologia Ntnu, in Norvegia. Si aprono quindi scenari interessanti per gli addetti ai lavori, ma anche per gli enti pubblici. Recentemente è stato fatto il primo passo: all’interno della normativa EN1090, che regola progettazione e costruzione delle strutture metalliche, sono stati introdotti in modo chiaro i coefficienti di attrito per i giunti zincati a caldo, permettendo a progettisti ed ingegneri l’utilizzo di questa soluzione. L’impiego della zincatura a caldo sulle strutture metalliche può garantire valori di protezione alla corrosione sensibilmente superiori a quelli della maggior parte dei cicli di verniciatura.