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Caos mascherine: prezzo a 0,50€? Insostenibile per il canale ferramenta

Caos mascherine: prezzo a 0,50€? Insostenibile per il canale ferramenta

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Assofermet Ferramenta, preso atto del provvedimento del Governo, auspica che questa decisione sia stata preventivamente supportata dalla certezza di individuare un canale di produzione che garantisca un appropriato prezzo di acquisto dei Dispositivi in oggetto, in linea con la predetta Ordinanza.

 

L’Ordinanza del Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19 Domenico Arcuri e, ancora prima, l’annuncio del Premier Giuseppe Conte domenica sera, che fissa a cinquanta centesimi l’una al netto dell’IVA il prezzo di vendita al pubblico delle mascherine, ha scatenato un vero caos.

 

Infatti, sulla base dei canali di acquisto fino ad oggi utilizzati, purtroppo Assofermet Ferramenta non riesce a garantire ai Soci ed ai numerosi negozi di Ferramenta presenti in tutto il territorio nazionale che le mascherine chirurgiche vengano vendute al prezzo di cinquanta centesimi l’una. Per tutelare l’intera filiera l’unica cosa che si può fare è sospendere la vendita di questi DPI e dedicarsi ad altri modelli più sofisticati.

 

“Le Aziende associate di Assofermet Ferramenta – sottolinea Sabrina Canese Presidente di Assofermet Ferramenta – nel corso di questi due mesi, hanno fatto tutto il possibile a livello commerciale per individuare i fornitori più in linea con il mercato, al fine di garantire che questi Dispositivi venissero distribuiti senza alcun tipo di speculazione, ma oggi, dopo la predetta Ordinanza, ci si dovrà necessariamente fermare, per non lavorare in perdita sulle importazioni già fatte e già pagate.

 

La soluzione andrà ricercata “insieme”, infatti i Distributori di Ferramenta e tutti gli associati chiedono di essere presi in considerazione dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Ministro per lo Sviluppo Economico Patuanelli quanto prima, in modo da non creare un danno maggiore, tra cui anche l’eventuale minore disponibilità dei Dispositivi da distribuire su tutto il territorio nazionale nei mesi a venire.

 

E’ notorio che i costi per poter avere in brevissimo tempo a disposizione queste mascherine sono inevitabilmente lievitati nelle scorse settimane, sia a livello nazionale, che internazionale.

 

La paura ora è quindi duplice: chi come noi si è adoperato per il Paese ad acquistarle, usufruendo di tutti i possibili canali di sua conoscenza, ora se vorrà venderle, sarà costretto a farlo in perdita; chi di noi non le ordinerà più, soprattutto sul mercato internazionale, causerà un mancato fabbisogno per tutti i cittadini italiani.

Ci si chiede pertanto: il danno è stato calcolato prima di dettare il prezzo di cinquanta centesimi?