
Assovernici nella sua indagine tra i propri associati ha esplorato il rapporto tra i comparto e i Bonus.
Come si sono espressi gli associati di Assovernici sul tema dei bonus edilizia? Il 73% degli intervistati riconosce il ruolo decisamente positivo nel rilancio del settore, soprattutto per chi opera nell’edilizia professionale. Chi produce per l’industria, invece, ha avuto benefici indiretti marginali o nulli. Per due terzi dei rispondenti, il successo dei bonus è da attribuirsi al meccanismo della cessione del credito e all’entità della detrazione fiscale, facilitata dallo sconto in fattura. Purtroppo solo il 30% ritiene che il mercato abbia espresso reale attenzione ai temi di sostenibilità: privati e condomini hanno migliorato gli isolamenti delle case per conseguire un immediato e duraturo risparmio sulla bolletta. Gli aumenti dell’energia di quest’anno daranno rapidamente ragione di questa scelta.
Sebbene i produttori Assovernici abbiano saputo reagire con tempestività all’opportunità dei bonus e predisposto servizi e consulenza per applicatori e privati, alcune difficoltà hanno ostacolato i risultati: a partire dagli shortage delle materie prime, al primo posto per il 93%, la concentrazione della domanda in un periodo molto breve, per l’80%, le tensioni sui prezzi dovuta al rincaro così come la limitata disponibilità di imprese di applicazione per più del 66% oltre a quella di manodopera interna (40%).
Guardando al futuro: quali proposte per migliorare il meccanismo dei bonus? Con alcune differenze tra chi li considera determinanti e chi rilevanti, complessivamente per oltre l’86% sono prioritari: entità della detrazione fiscale almeno superiore al 60%, cessione del credito, applicazione dello sconto in fattura, finestra temporale ampia e coerente con gli obiettivi europei di abbattimento dei gas serra. Di vitale importanza anche l’introduzione di elementi di semplificazione burocratica. «Auspichiamo quindi, che le politiche di incentivazione siano più graduali e di lungo periodo e questo a tutto beneficio della qualità dei lavori eseguiti – conclude Marsili –. Infatti, la nostra preoccupazione è che nei prossimi anni si manifestino effetti negativi a causa di lavori non eseguiti a regola d’arte in questo euforico periodo, generando la necessità di nuovi interventi di restauro. Rinnovare le nostre città e migliorare l’efficienza termica delle nostre abitazioni ha oggi, più che nel passato, grande rilevanza per il nostro Paese e per il nostro ambiente, è quindi un peccato non portarlo a termine nei modi e nei tempi appropriati».