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Confcommercio-Confesercenti per l’economia circolare

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Confcommercio e Confesercenti hanno sottoscritto la “Carta per la sostenibilità e la competitività delle imprese nell’economia circolare”.

 

Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confindustria, Confartigianato Imprese, Casartigiani, CLAAI, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop e CONFAPI hanno sottoscritto la “Carta per la sostenibilità e la competitività delle imprese nell’economia circolare”.

 

L’economia circolare non è limitata al mondo dei rifiuti o a concetti come riuso e recupero, la partita è molto più importante e va dalla eco-innovazione al consumo sostenibile, dalla tutela del territorio al risparmio di acqua ed energia.

 

Nella Carta sono presenti 10 linee di intervento e punti programmatici su cui intraprendere un confronto fattivo con i diversi interlocutori istituzionali, che si sviluppi attraverso un percorso di impegni concreti.

 

Il documento rappresenta il primo tassello di un impegno da perseguire congiuntamente per portare a fattor comune proposte e azioni per cogliere le opportunità di sviluppo e competitività che le imprese italiane possono cogliere dall’economia circolare.

 

Presentata presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, le undici associazioni presenti si sono confrontate con i senatori Luca Briziarielli e Massimo Girotto e con gli onorevoli Wanda Ferro, Alessandro Cattaneo e Andrea Orlando. Per la CNA la “Carta” è stata firmata dalla Vicepresidente nazionale con delega alle Politiche di sostenibilità, ambiente ed energia Elena Calabria che dichiara – “Un grande cambiamento ha bisogno di condizioni che lo favoriscano e di un ambiente stimolante. Per questo CNA propone di utilizzare la leva fiscale per agevolare il lancio e la diffusione dell’economia circolare, allargando l’orizzonte della sostenibilità e innescando un nuovo modello di sviluppo, in grado di conciliare interessi generali e legittime aspettative delle imprese ”.

 

“Proponiamo – ha spiegato – una rimodulazione del sistema dei tributi per incoraggiare le imprese ad affrontare con sicurezza questo futuro. E’ un grossolano errore, infatti, pensare che l’economia circolare sia limitata al mondo dei rifiuti o a concetti come riuso e recupero. La partita è molto più importante e va dalla eco-innovazione al consumo sostenibile, dalla tutela del territorio al risparmio di acqua ed energia. E ogni giorno le piccole e medie imprese si trovano di fronte barriere e ostacoli burocratici che ne frenano la naturale spinta al cambiamento”.