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Cresce l’ecommerce Made in Italy

Cresce l’ecommerce Made in Italy

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Sono 91.000 le imprese con un sito di ecommerce. Lombardia, Lazio e Campania protagoniste.

Durante Netcomm Forum 2025 sarà presentato l’Osservatorio siti e-commerce italiani di Netcomm in collaborazione con Cribis, che analizza il profilo e le caratteristiche delle aziende italiane con un proprio canale di vendita eCommerce. L’analisi fotografa un settore in evoluzione, con imprese italiane sempre più solide e orientate all’innovazione.

 

L’e-commerce italiano prosegue la sua espansione e si consolida come motore di trasformazione per il commercio italiano. Secondo i dati dell’Osservatorio siti eCommerce italiani realizzato da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia, in collaborazione con Cribis, società del Gruppo CRIF che fornisce informazioni, soluzioni e consulenza alle imprese, il numero di aziende italiane con un sito e-commerce ha registrato un aumento del 3,4% rispetto al 2024, raggiungendo quota 91.000 imprese.

 

Si evidenzia inoltre una crescita delle società di capitale con e-commerce (+8,5%), da 47.000 del 2024 a 51.000 nel 2025: questo incremento indica una progressiva maturazione del settore, con aziende sempre più strutturate e orientate a strategie digitali avanzate.

 

Questi dati saranno presentati nel corso della ventesima edizione di Netcomm Forum, l’evento di riferimento dell’e-commerce e del Digital Retail realizzato con il supporto tecnico di TIG – The Innovation Group, che si terrà il 15 e 16 aprile 2025 presso l’Allianz MiCo di Milano con l’edizione intitolata The Next 20 Years in 2 Days”.

 

L’e-commerce italiano continua a consolidarsi, diventando un asset strategico per la trasformazione digitale delle imprese. L’analisi dell’Osservatorio Netcomm in collaborazione con Cribis evidenzia un settore sempre più strutturato, con aziende che investono in innovazione, digitalizzazione e customer experience. Tuttavia, permangono sfide importanti, come la necessità di rafforzare la presenza internazionale del Made in Italy e di favorire una maggiore integrazione tra i canali di vendita online e offline. Il futuro del commercio sarà sempre più orientato a modelli omnicanale e a soluzioni che garantiscano un’esperienza d’acquisto personalizzata e fluida per i consumatori”, commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm (nella foto).

 

L’e-commerce rappresenta ormai un asset strategico per le imprese italiane, non solo per ampliare il proprio mercato ma anche per sperimentare nuovi modelli di business e modalità di interazione con i consumatori. La crescita delle aziende strutturate, con una presenza e-commerce solida, è segnale di una maturazione importante del mercato italiano, che guarda con sempre maggiore attenzione alle tecnologie avanzate e all’internazionalizzazione. Tuttavia, per cogliere appieno tutte le opportunità offerte dal digitale, è essenziale continuare a investire in innovazione e sviluppare competenze specifiche, creando un equilibrio efficace tra canali online e offline,” commenta Marco Preti, AD di Cribis.

 

Dall’analisi[1] emerge che le aziende italiane che operano nell’e-commerce sono distribuite in modo eterogeneo sul territorio nazionale, con una maggiore concentrazione nelle regioni economicamente più sviluppate: Lombardia, con il 19% delle aziende e-commerce;  Lazio, con l’11,6% e a seguire  Campania, con l’11,3%. A livello provinciale, i principali hub del commercio digitale sono Milano (9,6%), Roma (9,3%) e Napoli (6,2%). È fondamentale segnalare che, a livello di macro-aree, la percentuale maggiore di società per capitale con e-commerce è localizzata nella zona Sud e nelle Isole (il 31%).

 

L’analisi mostra inoltre come il settore sia dominato da micro e piccole imprese, con una presenza significativa anche di aziende di dimensioni più grandi, che hanno una maggiore penetrazione sul dato nazionale. La fascia d’età più rappresentata tra le aziende e-commerce va dai 6 ai 25 anni, con una crescita dell’età media, segno di una maturità crescente del settore e di una stabilizzazione delle imprese che operano nel digitale. Il settore più rilevante è il Commercio (47,5%), seguito dai Servizi (24%), ma i microsettori con maggiore incidenza sono l’Industria delle Bevande (25,5%), le Attività Editoriali (18,6%), la Fabbricazione di Prodotti Chimici (12,6%) e le Industrie Alimentari (12,1%).

Sul fronte della comunicazione digitale, emerge la forte presenza delle aziende e-commerce sui social media, ormai strumenti indispensabili per la promozione e il customer engagement. In particolare, l’82,7% delle aziende analizzate possiede almeno un social network. Di queste, l’84,4% ha un canale Facebook e il 69,6% è attivo su Instagram. Gli altri social media che superano la soglia del 10% sono YouTube, Linkedin e X.