
Il 12 marzo 2025 sono entrate in vigore le nuove misure restrittive USA all’importazione di acciaio, alluminio e loro derivati.
Le nuove misure restrittive USA all’importazione di acciaio, alluminio e loro derivati, si aggiungono a quelle adottate nel 2018, successivamente modificate nel 2020 e ripristinate portando il dazio aggiuntivo per l’alluminio e derivati dal 10% al 25%, estendendo per entrambi i comparti il campo di applicazione ed eliminando deroghe ed eccezioni, salvo per i prodotti la cui materia prima sia stata fusa e colata (“melted and poured”) negli USA. I dazi americani vengono adottati sulla base di norme per la sicurezza nazionale (Sez. 232 Trade Expansion Act 1962) Al seguente link reso disponibile da Anima Confindustria è contenuto l’elenco delle voci doganali interessate (La nomenclatura combinata è quella americana (HTS – Harmonized Tariffs Schedule).
La Commissione Europea ha prontamente reagito avviando un esercizio di raccolta delle informazioni (information gathering) sui dazi statunitensi sui prodotti di acciaio e alluminio e su eventuali misure di rebalancing, ai sensi dell’art. 9 del Regolamento 654/2014 c.d. “Enforcement Regulation”, relativo all’esercizio dei diritti dell’Unione per l’applicazione e il rispetto delle norme commerciali internazionali. Il Regolamento era già stato modificato nel 2021 proprio per reagire a misure incompatibili con la disciplina multilaterale del commercio senza attendere la pronuncia della OMC. La Commissione calcola che i dazi americani del 2018-2020, ora ripristinati, impattino su circa 8 miliardi di euro di esportazioni europee, mentre quelli aggiunti su ulteriori 18 miliardi.
Complessivamente, quindi, le contromisure mireranno a compensare il danno subito per circa 26 miliardi di euro e si articoleranno in due momenti:
- a partire dal 1° aprile, riattivando dazi per 8 miliardi di euro sugli elenchi di beni e prodotti importati dagli USA definiti nel 2018-2020;
- dal 13 aprile con un ulteriore elenco di beni e prodotti importati dagli USA per un valore di circa 18 miliardi di euro.
Su quest’ultimo elenco è in corso una consultazione pubblica. aperta a “chiunque sia colpito dalle misure americane e da quelle della possibile risposta della UE” (dunque estensibile a tutte le imprese interessate) che si concluderà il 26 marzo alle ore 12.00.
Il questionario, compilabile anche in italiano, oltre alle generalità identificative e di riferimento del rispondente, chiede di indicare le voci doganali ritenute sensibili, offre la possibilità di fornire commenti (anche sugli effetti delle misure americane) e di accludere dati e informazioni a supporto delle sensibilità indicate.
Secondo la Commissione Europea l’elenco è stato definito in maniera mirata ed accurata per limitare l’impatto sulle produzioni europee, tenendo presente la disponibilità di tali beni e prodotti all’interno del mercato Ue e/o di approvvigionamenti alternativi. Esso contiene oltre 1,700 codici doganali a 8 cifre suscettibili di divenire oggetto di contro-misure europee, verosimilmente con dazi speculari (25%). Fra i settori contemplati: agricolo, ortofrutticolo, alimentare, preparazioni alimentari, bevande, vini, alcolici, minerali, chimico, plastica, accessori, pellami, calzature, legno, arredo, carta, vetro, tessile, abbigliamento, macchinari, parti di macchine, bicilette, motocicli, elettrodomestici, siderurgico, metallurgico.
Dal 2 aprile è atteso un ulteriore passaggio con l’adozione da parte USA dei dazi c.d. “reciproci”, a cui è verosimile che seguiranno contro misure di Bruxelles. Data l’eccezionalità di queste circostanze e l’imprevedibilità della loro durata, stiamo valutando la costituzione di una task force interassociativa specificamente dedicata e composta di esperti in materia commerciale e doganale, su cui vi forniremo prossimamente maggiori dettagli.
Ulteriori informazioni sulle tariffe statunitensi, sulle misure di rebalancing e sulla consultazione pubblica sono disponibili nella pagina della Commissione dedicata all’argomento