
Decarbonizzazione dell’acciaio? Non è subito e non è gratis
Servono investimenti e più energia pulita. Se ne è parlato nel webinar di siderweb “AAA Decarbonizzazione cercasi”.
La siderurgia italiana, che produce acciaio per l’80% con forno elettrico, che emette molta meno CO2 rispetto al ciclo integrale, ha già fatto molti progressi in tema di decarbonizzazione, ma molto ancora deve essere fatto per centrare l’obiettivo della “carbon neutrality” fissato dall’Unione europea per il 2050. Se ne è parlato nel webinar di siderweb – La community dell’acciaio, dal titolo “AAA Decarbonizzazione cercasi”.
In Italia, l’industria è responsabile di circa il 18% delle emissioni totali di gas serra (al 2019 418 milioni di tonnellate di CO2 equivalente di Scope 1, cioè emissioni dirette, e Scope 2, emissioni derivanti dal consumo di energia elettrica). L’acciaio a ciclo integrale ha prodotto 13 milioni di tonnellate di CO2 equivalente; l’elettrosiderurgia 7 milioni di tonnellate. Sono i numeri che ha illustrato il direttore generale di Federacciai, Flavio Bregant, nel proprio intervento al webinar, riportando quanto contenuto in uno studio del Boston Consulting Group del 2021, commissionato da Interconnector Energy Italia.
Il processo produttivo con ciclo integrale (che usa altoforno e minerale di ferro), ha ricordato Bregant, emette 2300 kg di CO2 equivalente per tonnellata di acciaio; quello con forno elettrico (che parte dal rottame) 150-200 kg. «Un ciclo virtuoso dal punto di vista delle emissioni – ha sottolineato il direttore Bregant – cui tenderà larga parte del sistema a ciclo integrale dell’Europa». La decarbonizzazione dell’acciaio «non è subito e non è gratis». Sono necessari ancora «investimenti importanti», ma la siderurgia italiana «è avanti su questi temi e sta già lavorando in modo sostanzioso».