
Il gruppo distributivo professionale si concentra nel 2021 sulle sinergie ed opportunità più coerenti per i soci. Tra queste, la creazione e lo sviluppo di una gamma di prodotti a marchio proprio di cui abbiamo parlato con il coordinatore Luca Andreoli…
Nato nel 1997, il Consorzio Dialfer raggruppa un folto gruppo di rivenditori del settore legno, soprattutto nei comparti serramento e mobile. Il lavoro del gruppo si concentra oggi nel creare sinergie e opportunità da declinare agli appartenenti. Tra queste attività, un ruolo strategico occupa la creazione di una gamma di prodotti a marchio proprio.
Quando nasce il progetto dei marchi privati?
Andreoli – I prodotti a marchio fanno parte del DNA dei gruppi, che spesso li utilizzano per avere la disponibilità di prodotti di un certo tipo con condizioni interessanti o caratteristiche migliorative rispetto a quelli normalmente presenti nel mercato. Un percorso che in Dialfer è iniziato già da qualche anno, con l’introduzione di alcuni prodotti con un nostro marchio.
Quali settori sono stati scelti e quali referenze?
Andreoli – I settori interessati sono il fissaggio, la sicurezza degli edifici, accessori per le porte e le finestre, porte e prodotto finito in generale, motorizzazioni, articoli per il mobile e antinfortunistica. Altri settori sono attualmente al vaglio.
Avete in programma altri inserimenti a breve?
Andreoli – Sarà un lavoro mai finito. L’esempio dato da altri settori commerciali ci insegna che il limite è quello di coprire tutta la gamma. Difficilmente, nel nostro progetto, si arriverà a tanto: possiamo dire di avere appena cominciato. Quindi per rispondere alla domanda, si, sicuramente proseguiremo con altri inserimenti a breve.
Quali caratteristiche hanno i prodotti inseriti?
Andreoli – Abbiamo messo alcuni punti fermi che riassumendo sono:
- qualità medio alta
- rapporto qualità prezzo interessante
- possibilmente Made in Italy
- gamma completa
Questi “paletti” implicano la produzione di prodotti che rispondano alle normative esistenti, scelti per poter dare delle risposte alla clientela e, allo stesso momento, ci danno la garanzia di non dare problemi. La soddisfazione della clientela è, infatti, un altro dei punti cardine delle nostre scelte: poter dare loro degli articoli con tutte queste caratteristiche, che a loro volta possano proporre ai propri clienti senza temere la concorrenza più spietata (oggi rappresentata dalle vendite online), è senz’altro un altro valore aggiunto.
Sono prodotti Made in Italy?
Andreoli – Come detto prima, in larga parte sì. Non tutti gli articoli possono essere Made in Italy, in quanto alcuni sono prodotti esclusivamente all’estero e altri, che rappresentano per nostra scelta una minoranza, hanno un mercato che non supporta i prezzi che sarebbero imposti da un prodotto di produzione nazionale.
E’ presente un catalogo dedicato?
Andreoli – E’ in fase di realizzazione. Ne esiste già uno, ma che non rispetta alcune caratteristiche definite dal percorso ultimato che ci ha portato alla realizzazione di un manuale sui marchi.
In negozio, i marchi Dialfer hanno un’esposizione dedicata?
Andreoli – La stiamo studiando: non era tra le prime esigenze considerando che buona parte delle vendite vengono fatte presso i clienti.
Quali obiettivi di vendite vi siete dati nel 2021?
Andreoli – Prioritario è trasformare in pratica quanto teorizzato insieme ai professionisti con cui abbiamo costruito questo progetto: come sempre, le cose sembrano sempre più facili di quanto in realtà siano…