
Secondo le associazioni italiane del sistema dei serramenti l’Ecobonus con sconto direttamente in fattura sottrae una parte importante di ricavi per le aziende del settore.
Il mercato della sostituzione dei serramenti vale 1,6 miliardi di euro ovvero oltre il 50% del mercato complessivo dei serramenti nel residenziale (che vale 2,9 miliardi di euro). Se, per via dello sconto dell’incentivo fiscale in fattura, si va ad intaccare questo mercato si sottrae una parte importante di ricavi per le aziende serramentistiche e si potrebbe anche pregiudicarne la sopravvivenza.
Le aziende del settore del serramento (indipendentemente dal materiale lavorato) hanno una struttura finanziaria potenzialmente vulnerabile, infatti il loro tasso di indebitamento, ovvero il rapporto tra i mezzi di terzi e i mezzi propri, è pari a 3 contro poco più di 2 delle medie aziende italiane (fonte Mediobanca), inoltre i crediti sul fatturato si attestato mediamente al 30%, questo vuol dire che le aziende serramentistiche non incassano il 30% di quello che vendono. Solo pochi anni fa, nel 2011 questo tasso era del 40% e si sono visti gli effetti nefasti sul settore con numerosi fallimenti di aziende per crisi di liquidità.
A prescindere dalla struttura finanziaria le aziende serramentistiche non hanno “capienza operativa” per assorbire una riduzione di fatturato importante che si produrrebbe per effetto dello sconto degli incentivi in fattura. I costruttori di serramenti hanno mediamente un EBIT (reddito operativo prima delle imposte e degli oneri finanziari) attorno al 5% del fatturato. Nel caso di applicazione della detrazione in fattura, le aziende serramentistiche (che, in alcuni casi realizzano anche più del 50% delle proprie vendite nel mercato della sostituzione degli infissi residenziali), andrebbero matematicamente in perdita e difficilmente riuscirebbero a resistere per più di un anno.
L’applicazione di una norma di questo tipo contribuirebbe a indebolire l’equilibrio finanziario, inoltre limiterebbe la generazione dei cash flow operativo che le aziende serramentistiche utilizzano per finanziare investimenti, attività di marketing e tutte quelle innovazioni operative e strategiche che servono alla crescita e allo sviluppo virtuoso del settore.
Tutte le Associazioni del sistema industriale italiano dei serramenti (Anfit Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy, CNA Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, Confartigianato Legno e Arredo, LegnoLegno Consorzio Nazionale Serramentisti, EdilegnoArredo Associazione nazionale fabbricanti prodotti per l’edilizia e l’arredo urbano di FederlegnoArredo, PVC Forum Italia Centro di informazione sul PVC e UNICMI Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti), pertanto, solleciteranno il Governo e il Parlamento nelle prossime settimane affinché questo provvedimento aleatorio sia cancellato, lasciando al consumatore le possibilità già presenti nella legislazione, ovvero la detrazione in dieci annualità fiscali del 50% di quanto speso per l’acquisto e l’installazione di serramenti o la parziale cessione del credito a fornitori o ad altri soggetti privati con la facoltà di successiva cessione, e per i contribuenti no tax anche a banche e intermediari finanziari.
Le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici in 11 anni hanno rappresentato l’unico elemento anticiclico che ha permesso di resistere agli operatori in presenza della più grave crisi che il comparto delle costruzioni italiano ha sopportato dal dopoguerra, costituendo oltre il 40% del proprio fatturato.
In conclusione, le Associazioni italiane del settore ribadiscono che da tempo hanno chiesto all’Esecutivo di arrivare ad una stabilizzazione della misura delle Detrazioni inserendo anche nuovi elementi di valorizzazione della qualità dell’intervento, premiando un elemento fondamentale come la corretta posa in opera del serramento che è elemento decisivo per garantire prestazioni reali in tema di risparmio energetico degli edifici, in linea con gli obbiettivi generali del nostro Paese.