Home Mercato ENTRO IL 2017, L’E-COMMERCE SUPERERA’ 23 MILIARDI IN ITALIA
ENTRO IL 2017, L’E-COMMERCE SUPERERA’ 23 MILIARDI IN ITALIA

ENTRO IL 2017, L’E-COMMERCE SUPERERA’ 23 MILIARDI IN ITALIA

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L’e-commerce diventa sempre più forte sul territorio italiano. Lo confermano le previsioni dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm della School of Management del Politecnico di Milano. Entro la fine dell’anno, il valore del commercio in Italia dovrebbe superare i 23 miliardi di euro, con una crescita di poco inferiore al 20% rispetto al 2016. Se il risultato venisse confermato a fine anno, si tratterebbe quasi di un raddoppio rispetto ai 12,6 miliardi registrati nel 2016.
Gli italiani comprano sempre di più online, ma quello di cui forse si parla meno è che anche le imprese italiane che vendono online sono aumentate in tutti questi anni. Il rapporto diffuso recentemente dalla Camera di Commercio di Milano dimostra che dal 2010 al 2016 le imprese italiane che operano nel commercio online sono più che raddoppiate (+118% in sei anni) e hanno registrato un ottimo +10% nell’ultimo anno.
E nella TOP 20 delle province per numero di imprese che vendono online, tra diverse conferme, entra a sorpresa la provincia di Treviso.

L’e-commerce genera impresa, ma anche lavoro. Secondo i dati dello stesso rapporto nella sola Lombardia sono circa 5000 gli occupati nel settore del commercio online. Un conteggio, peraltro che non tiene conto dell’indotto, legato allo sviluppo software, al marketing, fino alla logistica.

“Oggi – afferma Roberto Liscia, presidente di Netcomm – che siamo entrati a tutti gli effetti nell’era dell’omnicanalità comincia una nuova fase che definisco di e-commerce conversazionale, in cui l’offerta di acquisto supera le suddivisioni tra fisico e virtuale. Il consumatore è alla ricerca di esperienze e di vissuto più che di acquisti e transazioni e le aziende hanno finalmente la possibilità di cambiare per sempre il loro rapporto con il cliente finale, evolvendo da un processo di vendita commerciale e una vera e propria conversazione che durerà nel tempo. Le imprese italiane che vogliono eccellere devono ripensare alla propria relazione con l’utente, offrendogli un’esperienza in cui è lui stesso il protagonista del processo decisionale”.