
Un’acquisizione da 100 milioni di euro per 93 milioni di euro di fatturato e 600 dipendenti. Con questa operazione FAAC accelera il percorso di sviluppo tecnologico e di know-how di prodotto e si accredita tra i principali operatori europei del settore.
E’ la più grossa operazione nella storia della multinazionale bolognese dei cancelli. Il gruppo, che ricordiamo appartiene dal 2012 alla Curia, lasciata in eredità da Michelangelo Manini, ha siglato la sottoscrizione di un accordo vincolante grazie al quale acquisirà da Assa Abloy, gruppo globale svedese tra i principali operatori al mondo nella fornitura di serrature e soluzioni di apertura intelligenti, una parte del Gruppo Agta Record ed alcune delle sue controllate dirette operanti nello specifico settore delle porte pedonali automatiche (APD) e delle porte a scorrimento veloce (HSD).
In particolare, FAAC acquisisce da Assa Abloy le sue controllate dirette in Francia e Regno Unito, le società operanti a marchio Record in Olanda, Austria, Ungheria e Slovenia ed il diritto alla vendita in esclusiva dei prodotti Agta Record in Finlandia, Repubblica Ceca e Islanda.
Il business oggetto dell’operazione sviluppa un volume di affari complessivo di 93 milioni di euro e può contare su 600 dipendenti circa, portando con sé un concentrato unico di know-how specifico di settore che coinvolge progettazione, produzione, marketing, installazione e assistenza post-vendita della più completa tipologia di porte automatiche (scorrevoli, a battente, girevoli, ermetiche, di sicurezza e veloci).
Con questa acquisizione FAAC si accredita a tutti gli effetti tra i più grandi operatori europei del segmento delle porte automatiche e, grazie alla stessa, il percorso di sviluppo tecnologico e di know-how di prodotto subisce un’accelerazione poderosa.
Andrea Marcellan, CEO dichiara – “Siamo felicissimi di aver portato a termine con successo questa operazione, la più grande e complessa della storia di FAAC, a conferma della strategia di lungo periodo del gruppo e dei suoi azionisti, fortemente votata alla crescita e al miglioramento delle condizioni per tutti i suoi stakeholders, a cominciare dai suoi dipendenti e dai suoi clienti”.
“L’operazione è stata finanziata interamente con mezzi propri – sottolinea Andrea Moschetti, Presidente – a riprova della straordinaria capacità dell’azienda di generare cassa, anche in un contesto difficile come quello attuale, e della possibilità di proseguire ed intensificare la propria attività acquisitiva ricorrendo alla leva e a forme di finanziamento alternative sul mercato dei capitali”.
“Con questa acquisizione FAAC continua nel vigoroso percorso di crescita intrapreso oramai da anni, sia per linee interne che per linee esterne (19 acquisizioni negli ultimi 10 anni), giungendo a contare oggi ricavi stimati consolidati per oltre i 600 milioni di Euro e un organico di circa 3.300 dipendenti – conclude Ezechiele Galloni, CFO.
La transazione è soggetta alle consuete condizioni di chiusura e approvazioni da parte dell’autorità competente, che dovrebbero concludersi nel terzo trimestre 2020.
La storia virtuosa di Faac
L’Arcidiocesi bolognese possiede il 100% del capitale di Faac (nata nel 1965 a Zola Predosa come “Fabbrica Automatismi Apertura Cancelli”), opera attraverso un trust e non interviene su strategie e linee operative ma devolve gli utili in opere di bene. Dal 2012, anno in cui la Curia ha ricevuto in eredità gli asset, a oggi, il fatturato è raddoppiato da 300 a 600 milioni di euro e i dipendenti sono passati da meno di 1.500 a 3.300 (di cui circa 500 in Italia) con oltre 50 società in 26 Paesi e otto siti produttivi.