Nel 2016, il fatturato dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali si è attestato a 42,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 3,5% rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato determinato principalmente dal buon andamento delle consegne sul mercato interno, trainate dalla vivace domanda di beni di investimento.
Più moderato l’incremento dell’export, si distingue la Germania con 3,2 miliardi di euro e +0,8%.
Positive le previsioni per il 2017 anche in virtù delle misure previste dal Piano Nazionale Industria 4.0. Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo presentati da Sandro Salmoiraghi, presidente FEDERMACCHINE, in occasione dell’annuale assemblea della federazione delle imprese italiane costruttrici di beni strumentali che, tenutasi lo scorso 18 luglio, ha ospitato l’incontro con Gregorio De Felice, Chief Economist & Head of Research di Intesa Sanpaolo, e Elio Catania, presidente CONFINDUSTRIA DIGITALE.
In particolare, secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche FEDERMACCHINE, il fatturato dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali è cresciuto, del 3,5%, a 42,5 miliardi di euro.
La conferma della ripresa del consumo domestico, cresciuto, del 7,7%, a 21,5 miliardi, ha favorito sia le consegne dei costruttori sul mercato interno, che hanno registrato un incremento, del 9,4%, a 13 miliardi, sia le importazioni cresciute, del 5,3%, a 8,5 miliardi. Il dato di import su consumo è sceso di un punto percentuale rispetto all’anno precedente, fermandosi al 40%.
E’ decisamente più contenuto l’incremento registrato dall’export che, cresciuto dell’1,2%, si è attestato a 29,5 miliardi. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Germania (3,2 miliardi di euro, +0,8%), Stati Uniti (2,9 miliardi di euro, -1,6%), Francia (2 miliardi, +8,5%) Cina (1,9 miliardi, -4,6%) e Spagna (1,2 miliardi, +10,7%).
Anche il 2017, come evidenziato dalle previsioni elaborate dal Gruppo statistiche FEDERMACCHINE, sarà positivo per il settore.