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FERRAMENTA COBIANCHI VERSO IL CENTENARIO…

FERRAMENTA COBIANCHI VERSO IL CENTENARIO…

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Nel cuore di Firenze, un’azienda diretta dalla nuova generazione imprenditoriale introduce innovazione, senza dimenticare le radici della tradizione. Una fusione equilibrata di antico e moderno che traghetta con sicurezza uno storico distributore nel futuro…

A maggio 2019 a pochi passi dal centro di Firenze, Ferramenta Cobianchi festeggerà un traguardo molto importate, il centenario aziendale. L’azienda fiorentina è giunta alla quarta generazione dalla sua fondazione avvenuta sotto il nome di Ferramenta Arrighi nel 1904. La storia di Ferramenta Cobianchi inizia ufficialmente nel 1919 nel dopoguerra della Prima Guerra Mondiale, prosegue senza interruzioni attraverso le prove della Seconda Guerra Mondiale e nella tragica alluvione del 1966 che mise in ginocchio la città di Firenze. Negli anni ‘60 entrano in azienda Silvia Arrighi, figlia del fondatore e il cugino Riccardo Tenni Cobianchi e l’attività si trasferisce nella sua attuale sede in Via Campo d’Arrigo. Negli anni ’80 la direzione prosegue con la direzione di Silvia Arrighi, attuale Presidente, del marito Riccardo Guarnieri e di Riccardo Tendi Cobianchi, consiglieri delegati. Nel 2010 giunge la quarta generazione con Marianna Guarnieri, Francesco Del Pizzo e con Francesco Martini che, in questa intervista (in pubblicazione integrale nel numero di Ferrutensil in distribuzione) , approfondisce i futuri progetti del grossista fiorentino.

In Cobianchi, il passaggio generazionale è in ancora atto. Quali sono oggi i vertici aziendali?

Il passaggio generazionale è ancora in atto ed il testimone aziendale sarà raccolto da Marianna Guarnieri dal sottoscritto e da Francesco del Pizzo, rispettivamente figlia e generi della presidente Silvia Arrighi. Ai vertici aziendali però, sottolineo per fortuna, sono ancora presenti i miei suoceri Riccardo Guarnieri e Silvia Arrighi e Riccardo Tenni Cobianchi. Io e mia moglie abbiamo solo trent’anni e quindi la loro presenza in affiancamento è fondamentale. Questo è un mercato molto complicato che si acquisisce attraverso l’esperienza e quindi il loro sostegno è indispensabile. Inoltre, il ricambio generazionale sta coinvolgendo non solo la dirigenza, ma anche il personale dell’azienda. Molti nostri collaboratori sono ormai prossimi alla pensione dopo trent’anni di carriera. Ci tengo molto a sottolineare che nella nostra storia centenaria, la maggior parte dei nostri dipendenti sono entrati in Ferramenta Cobianchi da ragazzi e sono arrivati alla pensione, sia per meriti propri sia per merito dell’azienda che ha a cuore i 68 dipendenti, tutti assunti a tempo indeterminato. Questa caratteristica di lunga permanenza aziendale è parte integrante della nostra forza sul mercato.

Una storia che ha già superato il secolo, cosa è cambiato nel settore in tutto questo tempo?

Ci tengo a sottolineare che la mia storia professionale in Ferramenta Cobianchi è iniziata sette anni fa, dalla gavetta in magazzino dove ho passato tre anni, scaricando i camion nel piazzale dell’azienda e via via salendo le gerarchie dirigenziali. All’inizio sei giovane e ti scontri con una realtà tradizionale e consolidata e vorresti migliorare molte processi. Ho però trovato nella proprietà molto sostegno, mente aperta e desiderio di evoluzione, soprattutto nell’introduzione di nuove tecnologie.  Inizialmente ci siamo dedicati a rendere efficienti tempi e metodi, semplificando i flussi di lavoro, legati al carico e scarico delle referenze. Poi, per eliminare la mole impressionate di cartaceo della gestione aziendale, ci siamo impegnati alla conversione ai processi digitali e alla dematerializzazione dei documenti in amministrazione. E’ un processo ancora in piena evoluzione e tutt’altro che concluso.

A suo giudizio quali sono le esigenze primarie del mercato oggi?

A mio giudizio, dovremmo tornare ad una maggiore chiarezza di ruoli nella filiera lunga e quindi evitare che produttori si improvvisino grossisti. Quando un produttore inizia a seguire piccoli punti vendita perde di credibilità nei confronti di noi grossisti e nei confronti del cliente e, a lungo andare, non potrà mai dare il servizio che fornisce un grossista. Dobbiamo avere rispetto dei nostri clienti e aiutarli, prendendoli per mano, ad evolvere, anche nei nuovi processi digitali. (nella foto: la sede storica di Cobianchi durante la Seconda Guerra mondiale)

(segue…)