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Florovivaismo italiano: superati i 2,7 MLD di euro nel 2019 e registrato +5,8%

Florovivaismo italiano: superati i 2,7 MLD di euro nel 2019 e registrato +5,8%

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Myplant & Garden, la fiera di riferimento del comparto orto-florovivaistico italiano, commenta l’onda lunga della crescita del settore anche nel 2019, terzo anno consecutivo di crescita: produzione in aumento e nuovo record dell’export. Ombre sul 2020-21.

 

Myplant & Garden, la fiera leader del verde professionale (che si terrà a febbraio 2022) commenta con soddisfazione gli ultimi dati ufficiali della produzione orto-florovivaistica italiana fotografati dal MIPAAF.

 

Nel 2019 il valore della produzione florovivaistica italiana ha superato i 2,7 miliardi di euro. Dopo la contrazione subita dall’intero comparto per un decennio, per il terzo anno consecutivo i dati fotografano la crescita del comparto: +160 milioni di valore sul 2018, + 176 sul 2017.

 

La produzione ha registrato un solido aumento del 5,8%: incremento per le piante in vaso (+8,9%) e il vivaismo (+3,3%), mentre canne e vimini – residuali nel computo del settore – hanno continuato a registrare un sensibile calo. Con le quote di produzione di vasi, sementi, terricci e substrati, si superano agevolmente i 3 miliardi euro di valore complessivo registrati nel 2018.

 

Sono circa 24.000 le aziende produttrici di piante ornamentali censite dall’ISTAT (15.000 delle quali coltivano fiori e piante in vaso e 8.000 sono vivai), concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

 

Il covid-19, la fiera e il florovivaismo

Il mancato svolgimento di Myplant nel 2020 – e di altri eventi minori – e il blocco dei tradizionali canali di vendita italiani e comunitari nei mesi della primavera, nonché la sospensione delle cerimonie civili e religiose, hanno colpito duramente l’intero comparto, con accenti particolarmente negativi per i prodotti caratterizzati da una marcata stagionalità quali fiori recisi, piante vive e bulbi.

 

Il comparto dei fiori recisi – prodotti altamente deperibili che si basano su un ciclo naturale vegetale – è quello che ha maggiormente risentito della pandemia, mandando al macero circa il 60% delle produzioni. Il florovivaismo non è oggetto diretto del sostegno della PAC e non ha mai usufruito di ammortizzatori né supporti in situazioni di crisi. Le politiche dei Ristori, inoltre, non hanno attutito il colpo. Nella sola Italia, il danno delle filiere afferenti è stato stimato in 1,7 miliardi.

 

Myplant & Garden, perno internazionale del mercato florovivaistico italiano, dopo il mancato svolgimento nel 2020 e, ancora, la non possibilità di svolgimento nel 2021, fa ora appello perché l’esistenza stessa del comparto fieristico, privato e pubblico, diventi una priorità per il Governo.
Secondo i dati AEFI presentati ai Ministeri competenti, 200.000 imprese scelgono ogni anno le fiere italiane quale asset strategico di crescita e sviluppo. Fiere italiane che generano un indotto che supera i 60 miliardi di euro e determinano la metà dell’export tricolore nel mondo.

 

“Chiediamo che il sistema-fiere venga considerato in proporzione al suo peso e al valore generato: è e rimarrà uno strumento fondamentale per presidiare e diffondere il ‘Made in Italy’ nel mondo. Oltre a un indelebile danno di immagine, il lasciare senza supporto le realtà organizzative significa rovinare un volano fondamentale dell’economia italiana”.