
“Casa dell’Anticontraffazione”: Agenzia delle Dogane mette in mostra il Made in Italy contraffatto
Lo spazio espositivo inaugurato il 16 giugno a Roma nella sede dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a tutela del Made in Italy, un brand che vale oltre 30 miliardi di euro.
Servirà per mostrare al pubblico alcuni dei beni contraffatti di maggior valore sequestrati nel corso degli anni dall’Agenzia stessa. Un modo per sensibilizzare i cittadini a partecipare alla lotta contro un fenomeno che danneggia pesantemente il Made in Italy e nel contempo la sicurezza e la salute stesse dei consumatori.
La “lotta alla contraffazione è una delle priorità dell’azione di governo” ed è “cruciale per le politiche industriali per sostenere la competitività del sistema”. Così nel suo intervento il ministro dell’Economia, Daniele Franco, per il quale è necessario un “lavoro di squadra con il coinvolgimento di tutti i Ministeri interessati, il Consiglio nazionale per la lotta all’anticontraffazione, le associazioni di categoria le forze di polizia e in prima linea l’Agenzia delle dogane”. Per fare questo serve una “strategia a tutto campo che non può prescindere dal controllo degli spazi doganali e da un’azione più ampia di controllo su tutto il territorio nazionale”.
“Il made in Italy – ha detto da parte sua il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti – è il valore più importante che in ogni momento riusciamo a mettere in campo in modo trasversale, in ogni settore economico e in ogni filiera. Questo elemento ha un valore economico difficilmente quantificabile, per questo siamo schierati contro tutti quelli che fanno contraffazione”.
Il direttore dell’Adm Marcello Minenna, infine, ha sottolineato che “l’Italia sta elaborando un solido sistema di risposta” alla contraffazione che “però ancora sconta una significativa parcellizzazione di competenze tra più di quindici Amministrazioni dello Stato. Su questo assetto è opportuna una riflessione”.
La prima sede della Casa dell’Anticontraffazione “testimonia alla società civile ed alle istituzioni l’importanza della tutela del Made in Italy, un brand che vale oltre 30 miliardi di euro in termini di commercio di beni che ne abusano l’utilizzo e che in termini astratti non ha valore”, ha concluso.