
Secondo il Centro Studi di Assosistema Confindustria, nel 2020 l’Italia ha importato dall’estero indumenti di protezione per un valore di 595 mln euro. La Cina copre il 58,37 % della merce entrata.
Uno studio del Centro Studi di Assosistema Confindustria su dati Istat-Eurostat, ha rilevato l’andamento degli acquisti degli indumenti di protezione (tute di protezione, camici impermeabili, camici chirurgici monouso e riutilizzabili) e dei DPI per le mani nel 2020. I due segmenti segnano valori simili per le due categorie; analizzando nel dettaglio i dati, si rilevano le seguenti evidenze.
Nel primo trimestre del 2020 (gennaio – marzo) il volume di importazioni in questa categoria evidenzia un andamento similare all’anno precedente, non risentendo ancora dell’emergenza in arrivo. L’incremento totale del valore 2020 su quello del 2019 è solamente del 5%, assestandosi sui 60 milioni di euro concentrato tendenzialmente in gennaio e riducendosi nei mesi successivi.
Nel secondo trimestre (aprile – giugno), rileviamo, al contrario un’impennata dell’import, conseguenza della possibilità di importare ed utilizzare DPI privi di marcatura CE, introdotta a metà marzo. I valori del trimestre evidenziano un + 263% rispetto al 2019, pari a 150 milioni di euro.
L’import continua la corsa anche all’inizio del terzo trimestre (luglio – settembre) per segnare una battuta d’arresto in agosto. La leggera inversione di tendenza potrebbe rientrare nello scenario di modifica nella procedura di validazione in deroga per i DPI importati che, dal 4 agosto 2020, sono diventati competenza delle regioni. Inoltre, con il lieve contenimento estivo dell’epidemia, risultano sufficienti gli stock esistenti nel Paese. I valori del trimestre si assestano a + 128% sull’anno precedente, per circa 178 milioni di euro.
Nel primissimo periodo del quarto trimestre (ottobre – dicembre), continua la flessione segnalata nei mesi estivi, ma a novembre l’import ricomincia a correre. Dicembre rileva la spesa più elevata dell’anno, 90 milioni di euro ed il confronto con dicembre 2019 registra un incremento del + 299%, nella singola mensilità. Il trimestre registra una media del +143% su 2019, a valore pari a 206 milioni di euro.
Paesi di importazione
Gli ingenti volumi di indumenti di protezione acquistati dal nostro Paese nel 2020 provengono in grande quantità dalla Cina, che copre il 58,37 % della merce entrata, seguita dalla Turchia per una piccola quota (7,59%) e successivamente da altri Paesi europei.
EXPORT
L’export nazionale di indumenti di protezione nell’anno 2020 è di poco inferiore ai 420 milioni di euro, segnando una contrazione del – 36% rispetto al 2019. La massima riduzione dell’export per questa categoria si ha nell’ultimo trimestre 2020 (- 46% rispetto al pari periodo 2019).
Import – 5 maggiori partner italiani 2020
Paese | Valore indumenti acquistati dall’estero nel 2020 | % su totale indumenti acquistati dall’estero nel 2020 | |
1 | Cina | 347.505.556 € | 58,37% |
2 | Turchia | 45.216.767 € | 7,59% |
3 | Spagna | 27.290.326 € | 4,58% |
4 | Francia | 26.931.268 € | 4,52% |
5 | Belgio | 18.973.368 € | 3,19% |
Fonte: Centro Studi Assosistema-Confindustria su dati Istat
Export – 5 maggiori partner italiani 2020
Paese | Valore indumenti esportati nel 2020 | % su totale indumenti esportati nel 2020 | |
1 | Stati Uniti | 67.897.519 € | 16,26% |
2 | Hong Kong | 60.324.585 € | 14,45% |
3 | Germania | 30.765.802 € | 7,37% |
4 | Giappone | 29.191.622 € | 6,99% |
5 | Francia | 26.424.464 € | 6,33% |
Fonte: Centro Studi Assosistema su dati Istat