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Intenzioni d’acquisto in crescita da tre mesi consecutivi: +7,9% a settembre

Intenzioni d’acquisto in crescita da tre mesi consecutivi: +7,9% a settembre

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Ristrutturazioni, motoveicoli, pompe di calore e mobili sono i comparti per i quali si rilevano migliori prospettive d’acquisto secondo l’Osservatorio mensile Findomestic.

 

L’inflazione resta la prima preoccupazione ma fa meno paura rispetto agli ultimi mesi, mentre il cambiamento climatico preoccupa più della perdita del potere d’acquisto. Italiani più oculati in vacanza, il 68% ha speso quanto prevedeva. Il 27% dichiara di non aver fatto vacanze, soprattutto per una questione economica. Prima dell’estate solo 1 su 10 pensava di non farle.

 

Non succedeva da un anno che le intenzioni d’acquisto degli italiani fossero mediamente in crescita per 3 mesi consecutivi: +7,9% nell’ultimo mese dopo il +4,1% di luglio e il +5,1% di agosto, incrementi che tuttavia mantengono l’indice 10 punti sotto il livello di settembre 2023. Secondo l’Osservatorio mensile Findomestic di settembre*, i settori che guidano la ripresa sono quelli delle ristrutturazioni (+24,7%), delle pompe di calore (+20%), dei mobili (+19,3%, ai livelli più alti dell’ultimo anno) e della mobilità, con auto nuove (+8,3%) e motoveicoli (+20,4%) che compensano lo stallo del mercato delle usate (-1,3%).

 

“I miglioramenti dello scenario macroeconomico – commenta Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – non si riflettono ancora pienamente negli indicatori del nostro Osservatorio anche se, oltre al trend positivo delle intenzioni d’acquisto, abbiamo colto un altro segnale positivo: in un clima che resta di preoccupazione per le famiglie italiane, la percentuale di chi mette l’inflazione in cima alla lista dei propri timori cala di 7 punti. L’inflazione, insomma, fa un po’ meno paura, pur restando la principale preoccupazione degli italiani, seguita da quella per il riscaldamento globale e i conseguenti eventi catastrofici ambientali che per la prima volta dall’inizio dell’anno generano più ansia del calo del potere d’acquisto”.