Italia secondo Paese al mondo per produzione macchine deformazione lamiera
Dopo la Cina e prima della Germania, secondo i dati elaborati dal Centro Studi UCIMU, nel 2021. Risulta, invece, terza per export e consumo.
Considerando tutto il settore italiano della lavorazione della lamiera, comprensivo delle macchine a deformazione e delle TNC (tecnologie non convenzionali), nel 2021, la produzione italiana si è attestata a 3.290 milioni di euro, il 19,1% in più rispetto al 2020. Tale risultato ha permesso all’industria di comparto di tornare praticamente al livello record registrato nel 2018.
Nel 2021, le esportazioni di made Italy settoriale sono risultate pari a 1.625 milioni di euro (+15,3%). Nonostante sia evidente il recupero dell’export rispetto al crollo del 2020, il risultato non si avvicina ancora ai livelli record pre- pandemici.
Con un incremento del 24,9%, il consumo italiano di macchine per la lavorazione della lamiera ha raggiunto, nel 2021, il valore record di 2.095 milioni di euro, confermando l’Italia tra i mercati più interessanti al mondo, dopo Cina e Stati Uniti.
“Questo dato – ha affermato la presidente di UCIMU-Sistemi per produrre Barbara Colombo – dimostra la validità dei piani industria, impresa e, ora, transizione 4.0, in vigore ormai da più di un quinquennio. Anche grazie agli incentivi, le fabbriche italiane hanno avviato un percorso di rinnovamento cominciato con lo svecchiamento degli impianti e ora orientato alla trasformazione digitale 4.0. Per questo accogliamo con favore la decisione del governo di inserire nel Decreto Aiuti il potenziamento delle aliquote del credito di imposta per l’acquisizione di software che sono presenti ormai sulla gran parte dei sistemi di produzione”.
“Pensiamo però – ha continuato Barbara Colombo – che sia necessaria la conferma anche in futuro (oltre il 2025) del credito di imposta per gli investimenti in nuovi macchinari, così da accompagnare l’innovazione che, per sua natura, è un processo continuo e costante. Apprezziamo, inoltre, la scelta di incrementare le aliquote per la formazione 4.0, fondamentale per permettere al personale delle PMI di operare su macchine di ultima generazione”.
“Sul fronte estero, invece, l’instabilità geopolitica determinata dal conflitto tra Russia e Ucraina, obbliga le imprese ad un rapido riposizionamento alla ricerca di spazi di mercato più facili da presidiare. Senza distogliere completamente lo sguardo dai mercati emergenti e, in generale, più lontani, dovremo però concentrarci su Europa e Stati Uniti ove, ragionevolmente, sarà più semplice operare nel medio periodo. In questa attività, sarà fondamentale il supporto di ICE- Agenzia e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per tutte le iniziative volte a sostenere lapromozione del made in Italy di settore”.
Con questi numeri economici e questi scenari, si è svolta dal 18 al 21 maggio, LAMIERA si conferma tra le più importanti manifestazioni al mondo dedicate al comparto, comparto nel quale l’Italia eccelle. Unico appuntamento in Italia dedicato al comparto, conta, per questa edizione, oltre 350 imprese, da 25 paesi, la cui offerta è presentata nei due padiglioni (13-15) completamente allestiti per l’evento che occupa una superficie totale di 40.000 metri quadrati.
Il prossimo appuntamento con LAMIERA che tornerà tra un anno: dal 10 al 13 maggio 2023, sempre a fieramilano Rho.