La norma EN14351-2 si incaglia sul parere negativo del CPR consultant, di conseguenza si allontana la possibilità di marcare CE le chiusure resistenti al fuoco ed al fumo per interni.
Era previsto a breve, il voto formale per la norma di prodotto che diverrà EN 14351 parte 2 Windows and doors – Product standard, performance characteristics – Part 2: Internal pedestrian doorsets, ossia Finestre e porte – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Parte 2 Porte pedonali interne. E’ alta l’importanza della norma per le porte interne: essenziale per un settore che è rilevante per i consumatori, oltre che per l’industria e la filiera nonché per il settore delle porte tagliafuoco visto che gran parte sono porte interne. E senza una norma per le porte interne non si può applicare la norma EN 16034 per le porte resistenti al fuoco e/o a tenuta di fumo e la relativa marcatura CE. Questo il parere dell’ingegnere Giampaolo Panza, normatore ed esperto in sicurezza antincendio:
“La marcatura CE delle porte pedonali esterne si può apporre in conformità alla EN 14351-1 (se resistenti al fuoco, congiuntamente alla EN 16034), e quindi a quella bisogna fare riferimento per individuare il corretto uso per il quale la porta stessa è destinata. Secondo la definizione della EN 14351-1, per porta esterna deve intendersi una porta che separa il clima interno dal clima esterno di una “costruzione”. Quindi sicuramente la norma per la marcatura CE si applica a porte che separano due climi diversi. Qui cominciano i dubbi, perché bisognerebbe capire cosa debba intendersi per “costruzione”, che può infatti essere intesa come una qualsiasi parte di un edificio delimitante un volume dello stesso, separato da altri volumi con caratteristiche diverse, e non necessariamente solo come quell’involucro che delimita un volume chiuso, separato dall’ “ambiente all’aria aperta”.