Home Mercato Le ferramenta dopo il DPCM ‘chiudi Italia’: molte aperte, ma per quanto tempo ancora?
Le ferramenta dopo il DPCM ‘chiudi Italia’: molte aperte, ma per quanto tempo ancora?

Le ferramenta dopo il DPCM ‘chiudi Italia’: molte aperte, ma per quanto tempo ancora?

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Prosegue il nostro monitoraggio sull’operatività delle ferramenta professionali. Ecco cosa è emerso dopo l’inasprimento delle misure del 22 marzo.

 

Il nuovo DPCM del 22 marzo 2020 lascia invariata la situazione rispetto alla settimana scorsa per quanto riguarda il commercio ferramenta, consentendo l’apertura dei punti vendita come ‘servizio essenziale’ per la comunità, ma allo stesso tempo impone la chiusura alle aziende fornitrici, ovvero distributori all’ingrosso e industria del settore. Una situazione paradossale che di fatto sta rallentando l’operatività dei negozi e a breve obbligherà alla chiusura i più. Come se non bastasse, alcune Regioni hanno deciso autonomamente di non considerare la deroga governativa.

 

Per delineare un quadro della situazione attuale abbiamo intervistato 16 ferramenta marcatamente professionali distribuite su tutto il territorio nazionale, a cui abbiamo chiesto se continueranno a essere operative o meno e, in caso affermativo, con quali modalità.

 

Che cosa è emerso dall’indagine? Su 16 ferramenta/utensilerie prese a campione, 8 hanno già interrotto l’attività o sono in fase di chiusura e dal 26 marzo abbasseranno definitivamente le serrande. Le ragioni della serrata sono da ricondurre in 5 casi all’incompatibilità tra l’attività registrata in Camera di Commercio e quelle indicate nell’allegato al Dpcm; nei restanti 3 casi si tratta di decisioni assunte dai titolari stessi nella logica di contenimento del virus e/o per motivi di sconvenienza legati al bilancio tra costi e ricavi e per mancanza di regolari approvvigionamenti.

 

Le altre 8 ferramenta in esame proseguono con l’attività nel rispetto delle misure di prevenzione, riducendo al minimo il personale e adottando esclusivamente ordini online o telefonici. In ogni caso, anche tra gli operativi, le complicazioni non mancano: la situazione è mutevole e le difficoltà di rifornimento rendono l’attività quasi impraticabile. Non si escludono quindi ulteriori chiusure nei giorni a venire.

 

E’ sempre più evidente che anche nel nostro canale distributivo saranno presto necessarie risorse omnibus, che intervengano al sostegno finanziario delle imprese.

 

Alcuni contributi delle telefonate:

 

MEC UTENSILI, Putignano (BA)
Da giovedì sospenderanno l’attività fino al 3 aprile, salvo proroghe. Al momento la struttura è gestita da 5 risorse su 10, ma i clienti sono comunque ridotti al minimo. Non c’è alcuna convenienza nel restare operativi, sebbene l’attività possa formalmente proseguire.

 

UTENSILERIA BUSTESE, Olgiate Olona (VA)
Vendita all’ingrosso. Costretti alla chiusura perché la loro attività non rientra tra quelle necessarie. Fin dalla scorsa settimana hanno subito un calo del fatturato e hanno dovuto adottare il lavoro su turni per poter rispettare le misure di prevenzione.

 

UTENSILART, Offanengo (CR)
Riforniscono ditte alimentari e agricole, quindi possono stare aperti. Vendono utensileria, macchine, articoli tecnici. Hanno contingentato notevolmente la presenza in azienda, fanno turni in modo che ci sia solo una persona alla volta e che non ci si incontri. Sull’inferriata hanno apposto un cartello con il numero di cellulare per le urgenze. Ordini esclusivamente via mail o al telefono, nessun contatto personale con i clienti. Igienizzazione continua degli ambienti. Stanno riscontrando problemi grossi con le forniture perché molte aziende sono chiuse o non effettuano più le consegne con i corrieri.

 

MERONI UTENSILI, Erba (CO)
La scelta di chiudere proviene dall’azienda, perché al momento non ci sono clienti e non vengono richiesti altri prodotti se non mascherine. Inoltre le forniture scarseggiano.

 

MAZZANTI ARTICOLI INDUSTRIALI, Ferrara
L’attività è sospesa fino al 3 aprile, in quanto non necessaria da decreto. In ogni caso avrebbero chiuso comunque, vista la situazione di crisi sia dal punto di vista degli approvvigionamenti sia per le condizioni di lavoro all’interno dell’azienda: in primis la salute di dipendenti e clienti e di tutta la comunità civica.

 

MASTER FORNITURE, Roma
Al momento sono aperti e continueranno a restare aperti. Gli accessi in azienda sono contingentati e sono state adottate tutte le misure sanitarie di precauzione. Stanno riscontrando difficoltà di approvvigionamento, di fatto l’attività prosegue, ma ogni giorno è in divenire.

 

MBM Utensileria, Curtarolo (PD)
L’attività è sospesa poiché non rientra tra quelle essenziali stabilite dal dpcm. Anche qui approvvigionamento problematico perché gran parte dei fornitori ha già chiuso.

 

M2C, Racconigi (CN)
Aperti, ma vendono solo ciò che hanno disponibile a catalogo, perché i grossisti e i fornitori sono tutti chiusi. Non c’è molta clientela, si vende pochissimo. In azienda sono state adottate tutte le misure di sicurezza e il personale è stato ridotto per consentire lo svolgimento dell’attività senza rischi.

 

NUOVA AFFILET, Seregno (MB)
Attività sospesa, si tratta di utensileria meccanica all’ingrosso, quindi non rientrante tra le attività consentite.

 

UTENSILERIA GOITRE, Cafasse (TO)
Hanno due negozi, uno è chiuso già dalla scorsa settimana, mentre l’altro, vendendo pellet, rimane aperto. Gli ordini sono comunque molto pochi e vengono presi online o telefonicamente, le grandi aziende sono tutte chiuse.

 

LA NUOVA MILFER, Buccinasco (MI)
L’attività prosegue nel rispetto di tutte le misure di prevenzione. Viene mantenuta la vendita al dettaglio di mascherine e dpi (lo store fisico è chiuso, ma alcuni ordini sono ancora da evadere), mentre per quanto concerne il commercio all’ingrosso l’attività verrà sospesa dal 26 marzo.

 

UTENSILERIA PLANET TOOLS, Cesena (FC)
L’attività prosegue fino al 27 marzo, poi valuteranno. L’approvvigionamento del materiale è difficoltoso perché le aziende sono chiuse.