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L’INDUSTRIA DEL MOBILE MONDIALE CRESCE: + 2,4% DEI CONSUMI GLOBALI

L’INDUSTRIA DEL MOBILE MONDIALE CRESCE: + 2,4% DEI CONSUMI GLOBALI

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Questo è un periodo con segnali incoraggianti per l’industria del mobile mondiale: un mercato che continua a espandersi, con un +2,4% dei consumi globali di arredo e una crescita quasi doppia in termini di valore.

Per il 2017 – secondo le stime del World Furniture Outlook 2017 elaborato dal Csil – ci si attende un incremento complessivo del 3%, che rappresenta per le aziende internazionali dell’arredamento un potenziale di sviluppo di tutto rispetto.

Il mercato internazionale dell’arredamento presenta oggi un quadro di interessanti prospettive: secondo gli scenari macroeconomici delineati recentemente da Prometeia e dal Fondo Monetario Internazionale, il biennio 2018-2019 dovrebbe vedere un ulteriore rafforzamento della ripresa e le esportazioni italiane di arredo dovrebbero in particolare poter crescere in media del 2,5% tra il 2017 e il 2019.

In questo contesto, il design “made in Italy” guadagna quote nel commercio mondiale di arredamento e si conferma al terzo posto, con l’8% circa di un mercato che oggi vale complessivamente circa 395 miliardi di dollari. La richiesta di mobili italiani cresce in tutto il mondo: le statistiche sul commercio mondiale di prodotti di arredamento e illuminazione presentate dal Centro Studi FLA evidenziano che, se si esclude il biennio degli anni 2008 e 2009 che hanno segnato una chiara frenata, l’export di design made in Italy segna un trend in crescita ininterrotta da vent’anni. Se, come pare, si può dire superato il momento più problematico di crisi internazionale dei mercati, per le aziende del mobile è dunque tornato il momento per pensare a crescere. Anche perché, dai dati emersi in uno studio di Pambianco Strategie di Impresa, è il mercato mondiale stesso dell’arredo-design che continua a crescere: i valori del commercio mondiale di settore sono aumentati da 340 miliardi di dollari nel 2014 a 378 miliardi lo scorso anno, con una crescita media del 6% annuo, e una proiezione per l’anno in corso a 395 miliardi. È importante notare che l’Europa, ormai da considerare il “mercato domestico” per le aziende italiane, continua ad essere l’area con la fetta di consumi maggiore di design (106 miliardi di dollari, contro i 99 degli Stati Uniti e i 75 della Cina).
Nello scenario attuale i mercati internazionali vivono peraltro anche incertezze non trascurabili, che si ripercuotono in maniera rilevante soprattutto sulle aziende italiane, alle prese con problemi strutturali ancora non risolti: dalla Brexit alle situazioni legate alla nuova presidenza negli Usa, con la messa in discussione dei trattati sul commercio internazionale, si profilano incognite che, unite al rallentamento della crescita sui mercati emergenti, nel 2017 potrebbero limitare l’aumento delle esportazioni globali di arredo “made in Italy”. I grandi mercati (Cina e Usa) continuano a segnare un tasso di crescita che si attesta oltre il 3% e anche l’Europa, sebbene a macchia di leopardo, continua a dare segnali di risveglio: un dato particolarmente importante e positivo per l’industria italiana, visto che il continente europeo assorbe ancora più del 50% delle esportazioni delle nostre imprese di arredo.