L’associazione Anima definisce insieme alle proprie aziende associate le priorità dell’industria meccanica riepilogandole in un Manifesto della Meccanica per il 2021 da presentare al Governo.
Guardando al futuro dell’industria, la transizione tecnologia e innovazione 4.0, insieme al Green Deal e alla transizione energetica, sono le sfide da affrontare (e vincere) per garantire la competitività̀ e la crescita del nostro sistema produttivo.
Per quanto riguarda la transizione tecnologica e il sostegno all’innovazione, il pacchetto di strumenti introdotto nel 2017 con il Piano Nazionale Industria 4.0 ha sicuramente supportato la realizzazione di rilevanti investimenti. In particolare, l’iperammortamento è stato uno strumento decisivo per promuovere gli investimenti 4.0 sia per l’intensità̀ dell’aiuto sia sotto il profilo della comunicazione in quanto costruito e dedicato esclusivamente alla trasformazione dei processi produttivi delle imprese.
Oggi, continuare a supportare la trasformazione in chiave 4.0 delle imprese è ancora più una necessità, considerando gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria che ha paralizzato i programmi di investimento delle imprese. Occorre quindi un intervento strutturale per ricreare un clima di fiducia e supportare un rimbalzo degli investimenti, che possa alimentare in modo deciso la crescita e la domanda interna.
il sostegno a digitalizzazione e sostenibilità è un obiettivo fondamentale che il Governo deve perseguire, sia per la Legge di Bilancio 2021 sia, soprattutto, per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che definirà l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund, un’occasione straordinaria per la realizzazione di un vero piano di rilancio degli investimenti privati in Italia.
Le Priorità̀ 2020 per le Politiche Industriali
Transizione 4.0: occorre sostenere di più le imprese nei processi di innovazione in chiave 4.0 e green prevedendo l’estensione temporale e, soprattutto, il potenziamento delle agevolazioni fiscali per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali e in attività̀̀ di ricerca, sviluppo e innovazione:
- Stabilizzare il Piano, estendendo la validità̀ delle misure fino almeno al 2024
- Potenziamento delle misure fiscali generali previste dal Piano Transizione 4.
- Aumentare le aliquote previste per incentivare il ricorso alla tecnologia;
- Aumentare i massimali annui per impresa per permettere l’impiego di maggiori investimenti;
- Ridurre i tempi di recupero dei crediti per permettere alle aziende di avere più̀ possibilità̀ nel breve periodo di reinvestire il capitale;
- Oltre al credito d’imposta, occorre rifinanziare gli altri strumenti di incentivazione oggi in vigore, finalizzati ad agevolare la trasformazione digitale delle PMI secondo il paradigma del Piano nazionale Transizione 4.0 (“Macchinari innovativi”, “Nuova Sabatini 4.0”, “Digital transformation”
- Formazione 4.0: occorre afforzare le competenze delle imprese per la transizione digitale e verde, di pari passo con gli investimenti nei beni strumentali: è necessario accompagnare le aziende negli investimenti dedicati al capitale umano, considerando che l’applicazione delle nuove tecnologie in ambito industriale richiede significative attività̀ di reskilling e upskilling delle risorse esistenti, nonché́ l’introduzione di nuovi ruoli (es. data scientist, esperti in materiali per additive manufacturing) a supporto della trasformazione digitale;
- misura premiale del credito d’imposta che associ il sostegno allo sviluppo delle competenze ai progetti di investimenti tecnologici e R&S,
- R&D e Innovazione: agevolare gli investimenti delle imprese in materia di ricerca e innovazione, tramite la razionalizzazione del quadro normativo e nuove forme di incentivo:
- Razionalizzazione degli strumenti di supporto finanziario agli investimenti delle imprese in ricerca, sviluppo e innovazione (miglioramento credito d’imposta R&D, patent box);
- Sorveglianza del Mercato: oggi più che mai è fondamentale assegnare adeguate risorse per le attività̀ di sorveglianza del mercato, fattore troppo trascurato e che mina alle fondamenta la competitività̀ dell’industria e la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. Oltre alle difficoltà economiche, molti settori industriali stanno attraversando una fase di cambiamento in virtù̀ di una crescente e più̀ complessa legislazione europea e nazionale: è un percorso complesso, non solo per le imprese ma anche per gli utilizzatori, e deve essere accompagnato dal rigoroso rispetto delle regole.
- Rafforzamento della sorveglianza di mercato, anche come strumento di corretta concorrenza tra le imprese e di competitività.
- in generale, è fondamentale che il nostro Paese si doti di una vera politica industriale in grado di supportare e valorizzare il settore della manifattura che rappresenta il pilastro della nostra bilancia commerciale.
Numerosi altri punti contemplano Energia, Sostenibilità ambientale, Export e Made in Italy.
Per approfondire: ecco il manifesto integrale