
Inaugurata in piena emergenza Covid, la nuova sede su tre piani con un banco di accoglienza di 24 metri e 22 collaboratori. Tutto è grande nella nuova ferramenta Agrifer della famiglia Casarini…
Ottavio Casarini rappresenta la storia di Agrifer che nasce ad Albareto nel 1980. Con il cognato rientrato da Washington rileva ferramenta Gatti e abbandona la metalmeccanica per il commercio. La rivendita è basata principalmente sull’edilizia e l’agricoltura e l’attività non cresce, così Casarini cambia settore, si specializza nel giardinaggio e fa bene. L’attività inizia un percorso in crescita che non si è più fermato. Agrifer inizia così la sua grande avventura, accompagnata da grandi marchi, come Yamaha e Shindaiwa, e comincia a partecipare ad importanti fiere, come la fiera campionaria di Modena, utili per farsi conoscere. Gli anni passano ed entra in azienda la seconda generazione, prima con il figlio maggiore Davide e dopo con il minore Enrico. Agrifer si specializza fino a fornire un servizio sempre più completo, grazie alla partnership con marchi di qualità che l’affiancano in questo percorso.
“Nel 1995, ci siamo trasferiti a Modena, abbiamo iniziato a crescere e siamo diventati un punto di riferimento per la città – ricorda Ottavio Casarini – La sede è diventata stretta e quindi abbiamo pensato di acquistare un terreno e costruire una sede finalmente strutturata sulle nostre esigenze. Oggi ho due figli, 4 nipotini e continuerò a lavorare aspettando la terza generazione in azienda…”
Oggi Agrifer è una ferramenta di oltre 5000 mq che vende sia nel canale fisico sia online con una proposta molto ampia dal giardinaggio all’edilizia, alla ferramenta, colori, sicurezza, outdoor, pulizia professionale fino all’abbigliamento da lavoro ed antinfortunistica, fornendo un ampio ventaglio di servizi grazie all’officina di riparazione interna, tintometro e alla consegna gratuita a domicilio con una flotta di diversi automezzi proprietari.
Ne abbiamo parlato con Enrico Casarini della famiglia titolare dell’attività per capire come è possibile inaugurare una mega ferramenta su tre piani in tempo di pandemia…
In dicembre 2020 avete inaugurato la nuova sede su tre piani. Come è organizzata oggi la vostra realtà?
Casarini – Oggi la nostra realtà aziendale è rimasta la stessa, solo più in grande, circa 5000 mq su tre piani. Con la nuova sede, abbiamo un layout espositivo studiato per consentire un percorso semplice al nostro cliente. Il nostro obiettivo resta continuare a distinguerci dalla GDO. Infatti, da noi solo una parte modesta del materiale in vendita è self-service; la maggior parte è gestito con il servizio a banco, oggi grazie alla disponibilità di un banco di 24 metri con numerose postazioni informatiche e con operatori competenti che accolgono il cliente per consigliarlo e servirlo in tutto il suo processo di acquisto. In Agrifer oggi siamo in 25 compresi noi tre titolari: posso sottolineare con orgoglio che la nuova sede ha richiesto l’assunzione di 3 – 4 nuovi collaboratori.
A questo, si aggiunge un’officina interna di 500 mq con servizio riparazione, ricambi ed accessori per tutte le gamme di macchine che proponiamo in negozio e un ampio magazzino di 2000 mq complessivi con una logistica efficiente a cui venditori esterni ed agenti si rivolgono per prelevare il materiale richiesto.
Un forte investimento in un periodo condizionato dalla pandemia. Come avete vissuto nell’ultimo anno?
Casarini – Per noi, Marzo dell’anno scorso per noi è stato drammatico: avevamo già ultimato il nostro progetto di espansione con la nuova sede da 4,5 milioni di investimento quando è arriva la pandemia, e quindi non sapevamo più cosa aspettarci. Siamo, però andati avanti, senza chiudere mai: grazie a codici Ateco attivi e alla collaborazione con gli Enti, abbiamo proseguito l’attività, pur riducendo il personale presente nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.
Abbiamo convertito in parte l’azienda dedicandoci alla proposta di prodotti più richiesti (come mascherine dpi, prodotti igienizzanti ed attrezzature sanificanti) che adesso sono restati all’interno del nostro mix assortimentale. Una volta completata la nostra specializzazione su questi articoli, abbiamo organizzato dei corsi sul tema con docenti esperti per il nostro mercato, inserendoli anche nella nostra abituale attività formazione, sulle diverse tipologie di sanificazione diventate obbligatorie nell’emergenza Covid.
Insomma, ci siamo dati da fare per riuscire a portare avanti l’attività e il nostro progetto di sviluppo. Nel frattempo abbiamo terminato l’edificio, e seppur in ritardo, con un grande sforzo siamo riusciti ad aprire in Dicembre. Devo ringraziare i miei collaboratori, che si sono dimostrati eccezionali: senza chiudere un giorno dalla sede storica ci siamo trasferiti nella nuova (che dista solo 500 metri) completando il trasloco con i negozi aperti. Alla fine, non posso lamentarmi del 2020 perché grazie alle nostre capacità e nonostante un trasferimento, siamo anche un po’ cresciuti in fatturato.
Nelle foto:: Ottavio Casarini al centro con in figli Davide a sinistra ed Enrico a destra.