Mentre l’economia è in timida ripresa, il settore delle costruzioni rivede al ribasso le stime di investimenti – dallo 0,8% previsti allo 0,2% – nonostante le ultime manovre del governo, abbiamo stanziato investimenti per 100 miliardi per i prossimi 15 anni. L’Osservatorio annuale dell’ANCE, associazione dei costruttori, presentato ieri a Roma sostiene che le speranze di ripresa del settore saranno rinviate al 2018, complice una burocrazia frenante, norme urbanistiche obsolete e una PA ingessata.
Un risultato deludente considerando il piano di investimenti pubblici da oltre 100 miliardi di euro che prevede: 33,5 miliardi nel fondo di investimenti e sviluppo infrastrutturale, 27 miliardi nel fondo Sviluppo e Coesione nel Piano Sud e operativi nazionali, 4,5 miliardi in Misure per rilancio degli Enti territoriali, 8 miliardi per la ricostruzione del Terremoto, 6,6 miliardi nel Contratto programma di ANAS, 9,3 miliardi in Investimenti per le Ferrovie dello Stato, 15 miliardi in fondi strutturali europei e programmi complementari. Investimenti che sono ancora molto lontani dall’essere realmente spesi.
A sostenere la produzione nei cantieri sono ancora gli investimenti in opere di qualificazione che costituiscono circa il 40% degli investimenti ma vivranno quest’anno una crescita limitata. Positivo il segnale della ripresa del mercato immobiliare che continua la sua lenta risalita con il terzo anno consecutivo di crescita delle compravendita del 18,4% (2016/2015), un trend confermato anche per il primo semestre 2017.