
‘Io pago i fornitori’. Nell’emergenza, l’etica imprenditoriale torna di moda
Mai come oggi è essenziale che tutta la filiera, in ogni canale, rispetti gli impegni presi per partecipare al rilancio della nostra economia.
Si avvicina un fine mese di marzo tra i più difficili mai vissuti in tutti i settori produttivi e distributivi italiani. E mai come oggi, è essenziale che tutta la filiera, in ogni canale, rispetti gli impegni presi senza nascondersi dietro l’alibi dell’emergenza attuale, per partecipare al rilancio della nostra economia. Pur comprendendo le difficoltà che i diversi blocchi stanno affrontando, ogni azienda è tenuta a fare la propria parte per garantire equilibri già in grave affanno.
Il tessuto imprenditoriale del Paese ha una responsabilità precisa e inderogabile per non caricare di ulteriori difficoltà questo momento e ciascuno può dare il proprio contributo, piccolo e grande, nella difficile lotta agli effetti devastanti del Coronavirus nell’economia.
E’ importante cercare di non alterare i flussi finanziari pagando puntualmente i fornitori, solo così il flusso delle merci non si arresterà, i dipendenti potranno essere retribuiti e chi ha la possibilità di restare aperto, potrà continuare a farlo, in sicurezza. Ogni insoluto rappresenta una ferita in un tessuto economico e sociale già fortemente in affanno.
Tantissime realtà imprenditoriali, dalla produzione alla distribuzione di gruppo ed indipendente (da Techno Trade Group a Ferramenta Paride, a Apex Fratelli RE, Eco Service e altri ancora), hanno aderito a questa iniziativa #iopagoifornitori, condividendo con grande forza questo messaggio per l’affermazione di un valore che forse dovrebbe essere scontato.