
Produttori e distributori in rivolta, ma soprattutto consumatori che non trovano mascherine né a 50 centesimi, né a prezzi più alti.
Produttori e distributori in rivolta, ma soprattutto consumatori che non trovano mascherine né a 50 centesimi, né a prezzi più alti. Al momento è questo il risultato dell’ordinanza emessa dal Commissario all’emergenza Domenico Arcuri il 26 aprile che fissa in 0,50 euro il prezzo massimo di vendita al dettaglio delle mascherine chirurgiche monouso.
La premessa di questa contestata decisione era nobile, ovvero aiutare le famiglie in un momento di difficoltà nell’approvvigionarsi di un bene divenuto di colpo obbligatorio e per questo oggi venduto a prezzi fuori mercato. Ed è vero che la speculazione ci ha marciato parecchio: fino a pochi mesi fa una mascherina monouso si trovava a 20 centesimi o anche meno, oggi (fonte Altroconsumo) il prezzo medio è 1,85 euro, con picchi di 6 euro.
Ciò che Arcuri sembra ignorare, però, sono le dinamiche del mercato. E’ evidente che se un prodotto ha un’impennata di richiesta di 1000 volte rispetto ai volumi normali, la catena di fornitura va in tilt. Inoltre, è stato lo stesso Governo ad incentivare altri comparti produttivi (tipicamente aziende tessili) a riconvertire le linee produttive per accrescere la disponibilità. E’ evidente che queste aziende non potevano produrre con l’efficienza delle aziende del settore, anche in ragione delle difficoltà di reperimento delle materie prime, oggi molto più costose.
Ma arriviamo a ciò che più ci interessa, cioè ai problemi della distribuzione. Con richiesta alle stelle e offerta a prezzi folli, tutti i distributori (principalmente farmacie, ferramenta, Gdo) si sono approvvigionati come potevano, con quotazioni nettamente superiori ai fatidici 50 centesimi oggi imposti dallo Stato e adesso si trovano in magazzino prodotti che possono vendere solo sotto costo: molti hanno deciso – correttamente dal punto di vista commerciale – di toglierle dagli scaffali in attesa di tempi migliori.
L’ultima puntata di questa telenovela che promette altri sviluppi a breve, è la disponibilità del Commissario a sovvenzionare la distribuzione in modo che non accusi eccessive perdite: al momento c’è un’offerta concreta alle farmacie, la Gdo è sul piede di guerra e con la sua forza potrà forse ottenere lo stesso trattamento, temiamo fortemente che la distribuzione tradizionale, in ragione della sua eccessiva polverizzazione, possa invece ritrovarsi col cerino in mano… Speriamo non succeda, sarebbe una beffa.