
Pensare circolare con gli scarti dell’edilizia
Una start up innovativa premiata tra le “100 Eccellenze italiane 2018” e membro dell’Atlante Economia Circolare.
Da tempo è particolarmente sentita l’esigenza di realizzare prodotti funzionali con percentuali elevate di materiale riciclato. Il vetro e i suoi derivati, ad esempio che costituisce una importante porzione dei rifiuti prodotti nelle nostre città. E anche una categoria di sottoprodotti inerti dell’industria dell’acciaio che, ad oggi, vengono trattati come riempitivi per asfalti di bassissimo valore commerciale o, semplicemente, come materiale da stoccare. Nel settore dell’edilizia inoltre sta crescendo l’interesse nella realizzazione di materiali da costruzione a basso costo, senza per questo compromettere le caratteristiche strutturali e peculiari dei materiali stessi, per la pavimentazione e, più in generale, per la bioedilizia con risultati economici e al tempo stesso affidabili.
RECO2 è una startup innovativa e dall’impronta green, che ha raccolto queste esigenze dal mercato e si propone nel settore della bioedilizia, secondo un modello virtuoso di economia circolare, recuperando e trasformando vari tipi di materiali di scarto, tra cui PFU, vetro, scarti di acciaierie, ecc., in un’ampia gamma di prodotti funzionali per l’isolamento termoacustico e per la pavimentazione bio-compatibile di interni ed esterni.
Dicono in azienda – “Il nostro principale punto di forza consiste in un processo produttivo rivoluzionario brevettato che sfrutta temperature inferiori ai 100°C e che permette di ridurre i costi di produzione (in termini di acqua ed energia) di circa l’80% rispetto alla media dei processi di cottura tradizionali e di ridurre di oltre il 90% le emissioni di CO2“.
In un’ottica di innovazione e di sostenibilità, RECO2 si presenta come una delle soluzioni più innovative, economiche ed altamente sostenibili attualmente sul mercato.