
PNRR e digitale, binomio vincente per il 70% delle pmi italiane?
Secondo un sondaggio condotto da Qonto su oltre mille realtà, 9 aziende su 10 utilizzeranno le risorse del Piano di ripresa e resilienza per avviare processi di innovazione. Quali gli interventi scelti?
Fra gli interventi finanziabili il focus converge su formazione e internazionalizzazione. E quanto rivela Qonto nel suo recente Osservatorio, condotto su un campione di oltre 1.000 pmi attive in tutto il territorio italiano e operanti in diversi settori.
La survey ha indagato, tra le altre cose, il comportamento nei confronti degli incentivi previsti dal Pnrr, lo stato di digitalizzazione delle pmi, la formazione e le competenze maggiormente richieste e in particolare su come le risorse messe a disposizione possano contribuire ad accelerare il processo di digitalizzazione del tessuto imprenditoriale del Paese.
Organizzato in 6 missioni, prevede per l’Italia 191 miliardi di fondi per innovazione e digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale.
Oltre il 70% delle piccole e medie imprese intervistate ha dichiarato di avere già fatto ricorso o aver intenzione di far ricorso agli incentivi previsti dal Pnrr (di queste, il 61% circa ne sta già facendo uso). Emerge che ad avere già aderito agli incentivi previsti sono maggiormente le pmi numericamente più grandi: tra le aziende da 50 a 250 dipendenti una su due (56%) ne ha già fatto ricorso, mentre tra le micro-imprese fino a 10 dipendenti solo una su quattro (26%) si è già attivata per utilizzare i fondi.
Credito d’imposta e formazione gli interventi più “gettonati”. Tra gli interventi coperti dalle agevolazioni, i più richiesti e scelti da oltre la metà delle pmi intervistate spiccano l’accesso al credito di imposta (52%) che interessa soprattutto le aziende manifatturiere (62,5%) e le imprese dell’edilizia (60%), attirando oltre la metà delle micro-imprese fino a 10 dipendenti. E in pari misura la formazione (51%).
La decisione di accedere ai finanziamenti è stata in buona parte influenzata dai recenti avvenimenti economici e geopolitici. Lo dichiara il 67% delle imprese che aderiranno al Pnrr entro la fine del 2022.