
Dopo mesi di serrato confronto tra le istituzioni europee e tra gli stati membri, è stata dunque conclusa la revisione della EPBD 2024/1275, direttiva europea fondamentale.
E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale europea la nuova Direttiva sulla performance energetica degli edifici EPBD 2024/1275, una direttiva che è strategica per il raggiungimento del target di riduzione del 55% delle emissioni di gas climalteranti al 2030 rispetto a ai livelli del 1990.
Il settore edilizio è infatti responsabile di circa il 40% del consumo finale di energia nell’Unione e il 75% degli edifici è tuttora inefficiente dal punto di vista energetico. Agli edifici sono imputabili emissioni di gas a effetto serra prima, durante e dopo la loro vita utile. La prospettiva 2050 di un parco immobiliare decarbonizzato va oltre le emissioni operative di gas a effetto serra sulle quali attualmente si concentra l’attenzione. È quindi opportuno tener conto progressivamente delle emissioni degli edifici nell’intero arco della loro vita utile, iniziando da quelli di nuova costruzione. Gli edifici, in quanto depositari di risorse decennali, costituiscono un’importante banca di materiali e le variabili nella progettazione e la scelta dei materiali hanno un impatto considerevole sulle emissioni nell’intero ciclo di vita degli edifici nuovi e di quelli ristrutturati. È opportuno tener conto delle prestazioni degli edifici durante il ciclo di vita utile, non solo per le nuove costruzioni ma anche per le ristrutturazioni, integrando politiche mirate di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nei piani nazionali di ristrutturazione degli edifici degli Stati membri.
Gli Stati Membri avranno a disposizione due anni di tempo per recepire la quasi totalità dei contenuti della nuova Direttiva 2024/1275.
Assoclima e Assotermica hanno tenuto inoltre una sessione informativa congiunta sul tema riservata ai soci sui contenuti della nuova Direttiva EPBD 2024/1275. Visibile qui