
L’economia circolare e gli impianti di recupero che producono EoW e/o materie prime secondarie al centro degli investimenti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), all’interno della cosiddetta rivoluzione verde e transizione ecologica.
“Il Recovery Plan rappresenta un’occasione storica e unica, ma abbiamo la grande responsabilità di centrare l’obiettivo. Utilizzare i fondi per sostenere il Settore del Recupero e del Riciclo dei Rottami metallici ferrosi e non ferrosi agirà sicuramente da volano sull’intera economia del Sistema Paese che si avvia verso la Transizione Verde, ma allo stato attuale non si intravvedono ancora chiaramente misure di questo tipo all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Lo ha affermato Cinzia Vezzosi, presidente di Assofermet Metalli (nella foto), nel corso di un’Audizione presso la VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.
“Si tratta di un comparto – ha spiegato – che da sempre costituisce l’emblema dell’Economia Circolare, estremamente capillare e attivo, che ogni anno raccoglie, cernisce e prepara circa 16 milioni di tonnellate di metalli per l’industria Metalsiderurgica nel suo complesso, con circa 20.000 addetti ed un fatturato annuo di circa 4,5 miliardi di Euro. I vantaggi ambientali generati dal Recupero dei Rottami metallici, consentono di risparmiare energia, di limitare la produzione di CO2 e di salvaguardare le risorse del pianeta”.
Assofermet, nella memoria depositata in Commissione assieme ad Unirima e Assorimap, chiede di:
“Valorizzare realmente i benefici ambientali prodotti dal Settore, erogando un contributo economico, perfettamente quantificabile, legato almeno alla sola componente risparmio di materiale primario, da corrispondere per ogni tonnellata di End of Waste o Materia Prima Secondaria prodotta dagli Impianti di Trattamenti Meccanici dei Rifiuti in parola”.