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Saint-Gobain al Fuorisalone 2025

Saint-Gobain al Fuorisalone 2025

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L’azienda presenta un’installazione che invita all’esplorazione e alla scoperta: Beyond the golden age? Design by Studio Marco Piva. Guarda il video.

Un’esperienza sensoriale che porta l’attenzione verso nuovi materiali e soluzioni innovative.  Un viaggio nell’architettura contemporanea dove il passato e il futuro si incontrano, invitando a riflettere sul nostro rapporto con il tempo, la sostenibilità e l’evoluzione dei materiali.

 

C’è stato un tempo in cui l’Età dell’Oro evocava immagini di prosperità, bellezza, progresso. Ma oggi, il futuro si costruisce davvero su superfici scintillanti, o su materiali capaci di trasformarsi e durare? Non più oro, ma corten, metallo e specchio: elementi che dialogano con il tempo, il paesaggio e la sostenibilità.

 

Tra costruito, tecnologia e sperimentazione, l’installazione di Studio Marco Piva per Saint-Gobain invita all’esplorazione e alla scoperta delle componenti tecnologiche e materiche che si compenetrano nella progettazione degli spazi, del loro involucro e degli interni: due box, uno che emerge dall’altro, che spingono a interrogarsi sulle possibilità dei materiali, nelle loro molteplici varianti e finiture.

 

Un’architettura responsabile, realizzata interamente con materiali della vasta offerta di Saint-Gobain, sia all’esterno che all’interno, che introduce in un nuovo mondo di possibilità progettuali.

 

La struttura esterna è formata dall’intersezione di due volumi a diverse altezze, ed è caratterizzata da un sistema costruttivo leggero in acciaio presso-piegato a freddo e lastre in gesso fibro-rinforzato, dinamico e flessibile, altamente prestazionale, con un box di colore antracite che funge da rivestimento per l’anima in corten che, con la sua matericità ossidata, racconta il tempo, la trasformazione, la resistenza: una superficie viva, segnata dal passaggio degli elementi, capace di evocare memoria e mutamento.

L’involucro in metallo invita all’ingresso con un led perimetrale, un portale luminoso che apre l’accesso a una dimensione altra, dove lo spazio si riflette e si moltiplica. Un confine labile tra ciò che è tangibile e ciò che è pura percezione.