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Sospensione dazi antidumping definitivi laminati piani di alluminio da Cina

Sospensione dazi antidumping definitivi laminati piani di alluminio da Cina

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Assofermet plaude e sostiene con forza la Decisione della Commissione UE in data 8 ottobre scorso.

 

Si tratta della sospensione immediatamente, per nove mesi, i Dazi Antidumping Definitivi appena approvati con Regolamento sulle Importazioni di Prodotti Laminati Piani di Alluminio (AFRP: “Aluminium flat rolled products”) originari della Repubblica Popolare Cinese (RPC). 

 

Assofermet, venuta a conoscenza delle intenzioni della Commissione, era già intervenuta in tal senso nei giorni precedenti la decisione, sostenendo con vigore presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) la proposta di sospensione avanzata dalla Commissione UE, che ha poi visto conferma con la pubblicazione in G.U.U.E, grazie all’analisi del periodo di mercato intercorso tra luglio 2020 e giugno 2021. 

 

Con l’occasione, Assofermet si augura che il riconoscimento della situazione di mercato in atto nel settore dell’alluminio possa trovare conferma anche nel caso della Salvaguardia UE sulle Importazioni di Acciaio, nell’interesse generale dell’Unione e delle imprese della filiera a valle, Ddistribuzione, trasformazione e utilizzatori finali, bilanciando più adeguatamente e in modo migliore gli interessi economici in gioco tra i soggetti facenti parte dell’intera Filiera. 

 

In breve, la Commissione ha riconosciuto che il quadro attuale di squilibrio tra domanda e offerta sul mercato dell’Unione rispetto all’inchiesta principale (periodo 2017-giugno 2020), nonché le prospettive economiche di ripresa per i prossimi mesi a fronte di una situazione dell’Industria dell’Unione già complessivamente mutata e migliorata, non costituiscono più un pregiudizio per l’Industria UE (cioè un danno imminente e prevedibile), sospendendo temporaneamente, per nove mesi, le Misure Antidumping istituite con il Regolamento di cui sopra. 

 

Nella vicenda in esame, strettamente legata ad una carenza di materiale sul mercato UE, la Commissione ha, infatti, ritenuto che durante il periodo di sospensione l’Industria dell’Unione non subirà l’impatto dell’aumento delle importazioni originarie della RPC, in quanto tali volumi andrebbero a soddisfare una domanda che, in larga misura, non potrà essere ancora soddisfatta dall’Industria dell’Unione. 

 

Queste argomentazioni, ad avviso di Assofermet, dimostrano chiaramente che quando vengono meno le ragioni che risiedono alla base dell’istituzione di un Antidumping, i decisori UE sanno porvi rimedio, riconoscendo in primis la condizione di assoluta straordinarietà dell’attuale mercato dell’Alluminio e, di conseguenza, anche il diritto e la supremazia del libero mercato, che in presenza di determinati fattori non può continuare ad essere negato alle Imprese interessate, nell’interesse generale dell’Unione, prevalente su altri. 

 

Quanto accaduto, pertanto, come al contrario affermato dall’Associazione europea dei Produttori di Alluminio, non stabilisce affatto un pericoloso precedente per gli altri casi di Difesa Commerciale vigenti nel Settore in esame o in altri, trasmettendo un segnale sbagliato ai Partner commerciali internazionali (Cina compresa) per quanto riguarda l’impegno dell’Unione nel continuare a combattere le pratiche commerciali sleali, ma dimostra più semplicemente che un passo indietro e un cambio di posizione può aver luogo in determinate situazioni di riconosciuta straordinarietà, facendo prevalere la ragione ed il buon senso.