
Trafilatura dell’acciaio: premiata la migliore realtà per tassi di crescita e redditività del 2021
Il riconoscimento “Bilancio d’Acciaio” consegnato da siderweb a Eure Inox (Mi). Nella tavola rotonda spazio a investimenti, caro energia e impatto dell’aumento del costo del denaro.
È stato consegnato nel pomeriggio il riconoscimento “Bilancio d’Acciaio” per il comparto della trafilatura, con il quale siderweb – La community dell’acciaio da ormai cinque anni premia la realtà della filiera del filo d’acciaio che ha fatto registrare i tassi di crescita e di redditività più alti nella categoria.
Il conferimento è avvenuto a Lecco, al termine del convegno “Energia, prezzi e domanda: tripla sfida per le trafilerie”, organizzato da siderweb in collaborazione con la Camera di Commercio di Como-Lecco e sponsorizzato da BPER Banca, Coface, Regesta, Caleotto e SAS Engineering & Planning. È stata la tappa di Bilanci d’Acciaio 2022 dedicata ai risultati della filiera in chiave di comparto, così come contenuti nell’omonimo studio di siderweb che ha analizzato in chiave strategica e prospettica i bilanci 2021 della filiera siderurgica.
Dagli oltre 5mila bilanci esaminati nello studio Bilanci d’Acciaio 2022, è stato estratto e analizzato un campione di aziende del comparto della trafilatura, che sono state raggruppate in tre categorie, a seconda dell’attività prevalente: trafilerie; mollifici; viterie e bullonerie.
La consegna del riconoscimento “Bilancio d’Acciaio” è a cura di Coface con Antonella Vona, Direttore marketing & comunicazione Coface in Italia, società leader a livello mondiale nell’assicurazione del credito.
IL VINCITORE
Eure Inox srl di Peschiera Borromeo (Mi)
Eure Inox è una trafileria di acciai inossidabili e di profili speciali; fondata nel 1997, ha sede a Peschiera Borromeo, in provincia di Milano, e occupa oltre 90 dipendenti e collaboratori. Lavora più di 18mila tonnellate di acciaio l’anno. Il magazzino è la sua vera unicità: con circa 22mila tonnellate di materia prima stoccata, garantisce all’impianto oltre 18 mesi di continuità produttiva.
Aveva ricevuto il Bilancio d’Acciaio di siderweb anche lo scorso anno.
I REQUISITI – Essere inclusi nello studio Bilanci d’Acciaio 2021; avere un valore della produzione annuo per l’esercizio 2019 (ultimo anno del triennio esaminato) superiore ai 2 milioni di euro.
Nella seconda parte del convegno la parola è passata ai protagonisti del settore della trafila durante la tavola rotonda moderata da Diego Minonzio, Direttore La Provincia di Como, Lecco e Sondrio.
Andrea Beri, Amministratore delegato di ITA: «Nel 2021 abbiamo stravolto il nostro settore, mentre nei primi 7 mesi del 2022 abbiamo messo sotto stress la nostra struttura. Ora siamo in una fase di analisi delle conseguenze e di attesa. Dopo la pandemia, alcuni settori hanno spinto in modo straordinario e continuano a farlo, come le telecomunicazioni, che hanno progetti fino anche al 2028. Le costruzioni in Italia devono ancora attivare i grandi progetti, frutto dei piani di sviluppo statali. L’automotive, invece, è stata la grande assente del 2022. Tutto sommato le prospettive per il 2023 non sono così grigie; il nuovo anno non ci spaventa. Usciamo da due anni positivi: dovremo riposizionarci sia dal punto di vista dei volumi che dei prezzi, e confrontarci con gli aumentati costi di produzione».
Edoardo Zanardelli, Vice Direttore business unit specialties di Caleotto: «Eravamo abituati a un livello medio del prezzo dell’energia di 60 euro/MWh. A luglio e settembre eravamo a quota 490, con picchi orari di 870 euro/MWh. Un fenomeno che nessuno poteva prevedere e che ha imposto un cambio culturale nella gestione del mercato siderurgico. Noi l’abbiamo affrontato con competenze, flessibilità e velocità nell’adattamento. Abbiamo messo a fattor comune le varie skill nel Gruppo, con i nostri Energy Manager e il personale con esperienze pregresse in multiutility. Abbiamo monitorato costantemente i fondamentali e riorganizzato la struttura produttiva dei processi e della turnistica. Un grande ringraziamento va alle nostre risorse, per la loro collaborazione e il loro adattamento a situazioni difficili, che hanno permesso di mantenere costanti produzione e fornitura. Oggi la situazione è fortemente incerta. Da settembre a fine ottobre, infatti, abbiamo visto una rapida diminuzione delle quotazioni: siamo tornati intorno ai 100 euro/MWh in alcuni giorni. Poi a inizio novembre siamo tornati a 260. Nel prossimo trimestre quindi dobbiamo abituarci a convivere con una volatilità ancora molto forte e imprevedibile, perché scarsamente collegata all’economia reale».
Per il mondo delle banche è intervenuto Giordano Colombo, Responsabile Centro Imprese Bergamo DT Lombardia Ovest BPER Banca: «Dopo anni di quantitative easing, questa nuova congiuntura di aumento del costo del denaro di almeno un paio di punti sta portando a fare riflessioni diverse agli imprenditori. Credo cioè che gli investimenti potrebbero calare, ma credo anche che saranno più mirati. Tra gli ambiti che, sono convinto, non conosceranno una riduzione c’è la digitalizzazione. C’è poi il tema legato all’ESG, che vuol dire miglioramento del proprio impatto ambientale e che si traduce anche in un minor costo che l’azienda avrà in termini di energia grazie all’efficientamento. Non da ultimo, a giugno sono stati erogati 22 miliardi di euro di fondi per il PNRR: investimenti di grossa portata, su cui inevitabilmente arriveranno a cascata le aziende. Noi, come BPER Banca, siamo in prima linea in questo aspetto strategico. Quanto al versante tattico, nel 2022 stiamo ragioniamo molto sul circolante. Abbiamo dovuto rivedere gli accordati di breve termine; abbiamo poi messo a disposizione un nuovo prodotto, denominato “Caro energia”, cioè un prestito chirografario a 24 mesi per coprire i costi delle maggiori bollette in circolo».
Pietro Vargiu, Region Commercial Director Mediterraneo & Africa di COFACE: «Dal punto di vista dell’assicurazione dei crediti, lavoriamo sul medio termine, a 6-12 mesi. Credo che il fieno messo in cascina dalle aziende della filiera dell’acciaio nel 2021 stia molto aiutando ad affrontare la crescita del costo del denaro. Non credo che l’aumento di 1-2 punti dei tassi di interesse avrà un impatto devastante sulle imprese. Lasciando perdere il 2021 che è stato eccezionale, credo che le aziende con una struttura solida non saranno messe in grande difficoltà. È chiaro però che la riflessione che facciamo è quella di tornare ai fondamentali finanziari».
Così Francesco Brunelli, Presidente di Regesta: «C’è stata in questi anni una serie di incentivi agli investimenti nel digitale, accompagnata da una maggiore sensibilità sul tema. Quindi, sono anni di grandi investimenti, che non vedono un rallentamento, ma anzi un’accelerazione. C’è un solo vincolo alla crescita: manca il capitale umano, sia per noi fornitori che per le aziende che devono attuare i progetti, che in alcuni casi devono anche essere abbandonati o rimandati. Continuiamo a lavorare su più fronti. I nostri interventi riguardano tutti gli ambiti aziendali, anche quello della sostenibilità, una necessità emersa chiaramente e che fa risparmiare con l’efficientamento dei processi».