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Tubi in acciaio: rallentano domanda interna ed export italiani

Tubi in acciaio: rallentano domanda interna ed export italiani

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Colpa del caro materie prime e dell’offerta inferiore alla richiesta. E la filiera a valle soffre per i prezzi sostenuti…

 

Dopo il crollo nel secondo trimestre 2020 a causa del Covid-19, in Italia l’output di tubi in acciaio è andato incontro a una ripresa, seppur non celere. «L’Italia ha avuto un tasso di crescita piuttosto robusto fino al secondo trimestre 2021, cui è seguito un leggero calo e un blocco su livelli produttivi molto inferiori agli anni precedenti.

 

Oggi siamo allineati con la crescita media dell’Ue. C’è chi ha fatto peggio di noi, come la Francia e soprattutto la Germania; c’è chi ci sta dando fastidio, come Spagna e Turchia, che stanno crescendo a ritmi molto più sostenuti».

 

Lo ha spiegato Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi siderweb nel suo intervento nel webinar “MERCATO & DINTORNI”, organizzato da siderweb – La community dell’acciaio.

 

I problemi dell’Italia, ha sottolineato l’analista, sono due: il calo della domanda interna e il rallentamento sensibile dell’export. Nel 2019 si è registrato un boom delle esportazioni di tubi in acciaio: hanno raggiunto i livelli massimi dal 2008 (circa 3,5 milioni di tonnellate), per poi perdere circa 400mila tonnellate nel 2020 e 2021.

 

Nel medio periodo, secondo Tosini, c’è un forte potenziale di domanda che potrebbe dispiegarsi, se si presentassero le giuste condizioni. Gli investimenti nel settore energetico sono dati in forte aumento dagli analisti, così come quelli nelle costruzioni, spinti dagli aiuti europei e nazionali. Anche il settore dell’auto elettrica conoscerà una crescita consistente nei prossimi anni. Nella meccanica, lo sviluppo dello smart manufacturing porterà a un incremento degli investimenti di oltre il 10% fino al 2028.