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VIAGGIO A TAIWAN, NEL REGNO DI VITI E BULLONI

VIAGGIO A TAIWAN, NEL REGNO DI VITI E BULLONI

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Alta qualità dei prodotti, stabilità, tempi di consegna flessibili e prezzi competitivi sono gli elementi cardine che rendono le aziende di Taiwan tra le più rinomate nella produzione di sistemi di fissaggio, in particolare viteria, bulloneria e accessori. Con 4 miliardi di dollari di esportazioni e un volume di oltre 1,47 milioni di tonnellate nel 2015, Taiwan si posiziona come il secondo Paese esportatore di tali prodotti del mondo in termini di quantità. Un traguardo che dimostra la professionalità di questo Paese che, nonostante la recessione economica mondiale durata fino alla prima metà del 2015, ha mantenuto dei buoni numeri in questo settore. Inoltre, a sostenere questa visione ottimistica, lo studio pubblicato da Grand View Research a inizio 2015 che prevede un aumento della domanda di fissaggi per l’industria automotive e per l’industria edile fino a 104 miliardi di dollari entro il 2020, grazie all’industrializzazione e alla crescita economica di alcuni Paesi emergenti tra cui Brasile, Cina, Polonia, Russia e India.

Un Paese che, nonostante l’impatto della questione dell’antidumping (i dazi imposti dalla UE sugli elementi di fissaggio metallici), ha puntato sull’innovazione per ottenere standard qualitativi sempre più alti anziché limitarsi a produzioni di basso prezzo. Oggi, nonostante proprio all’inizio del 2016 la UE abbia abolito il dazio antidumping, i produttori taiwanesi di fissaggi metallici continuano ad ottenere certificazioni, brevetti e sviluppare prodotti con maggiore valore aggiunto grazie soprattutto all’innovazione. Trasformazione è la parola d’ordine per i produttori taiwanesi che nell’ultimo periodo stanno puntando maggiormente sull’automotive, settore che richiede un livello elevato di tecnica e abilità e che utilizza principalmente l’acciaio al carbonio e solo in minima parte l’acciaio inossidabile. Oggi ben il 28% della produzione industriale trova sbocco in questo settore, ma in futuro occorrerà innalzare ulteriormente il livello qualitativo, aggredendo settori come quello aerospaziale o medicale che consentono di aumentare ulteriormente il valore aggiunto.

Il Taiwan International Fastener Show

Ferrutensil ha avuto l’opportunità di partecipare all’unica manifestazione internazionale del fissaggio del Paese, il Taiwan International Fastener Show, che si è svolto presso il Kaohsiung Exhibition Center dall’11 al 13 aprile 2016 e di visitare alcuni siti produttivi: 4 giorni di immersione totale in quello che molti definiscono il regno di viti e bulloni, vista la forza e la dimensione di questo distretto industriale taiwanese denominato ‘Gangshan District‘. Organizzata dal Ministero del Commercio Estero di Taiwan (MOEA) in collaborazione con TAITRA (Taiwan External Trade Development Council), TIFI (Taiwan Industrial Fastener Institute) e il Governo della città di Kaohsiung, questa fiera biennale, giunta alla sua quarta edizione e per la prima volta svoltasi in tre giorni, ha visto un aumento del 15% delle aziende partecipanti, per un totale di 402 espositori, e si è caratterizzata come la piattaforma perfetta per i buyer internazionali provenienti principalmente da Cina, Corea del Sud, Germania, Giappone, India, Italia, Malesia, USA e Vietnam, la cui partecipazione quest’anno è cresciuta del 13,7%, che hanno avuto la possibilità di visitare, come noi, il distretto industriale del settore. Un’opportunità sostenuta dagli espositori locali e apprezzata dai buyer che hanno potuto toccare con mano l’efficienza e la qualità dei prodotti made in Taiwan.

La fiera si componeva di due grandi padiglioni divisi in 4 macro aree – macchinari, materiali, stampi e utensili manuali; bulloni, viti e dadi; area Cross-Strait oltre alla nuova area dedicata alle aziende internazionali. La maggior parte delle aziende locali si caratterizza per due aspetti principali: la conduzione famigliare e l’attenzione rivolta a tutto il processo produttivo. Il primo elemento, sinonimo di fiducia, attenzione e protezione rivolte non solo verso l’azienda ma soprattutto verso il cliente, si integra perfettamente nell’idea stessa di fissaggio come sinonimo di sicurezza e nella visione largamente diffusa tra gli operatori “perlopiù amici, raramente competitor”, indice di una forte volontà di aggregazione, equità e sostegno. Il secondo elemento si riferisce al fatto che molti produttori di viteria, bulloneria e sistemi di fissaggio, producono anche all’interno delle proprie aziende i macchinari necessari per realizzarli, in modo da seguire il processo in ogni sua fase, dal materiale grezzo al prodotto finale, per garantire la migliore qualità possibile. Il più delle volte questi macchinari restano esclusiva del produttore che le ha create, non vengono cedute all’esterno.

Più nel dettaglio Ferrutensil ha avuto l’opportunità di intervistare alcuni colossi produttivi taiwanesi, tra cui San Shing Fastech Corporation, la cui capacità produttiva è di 7.500 tonnellate al mese con un fatturato di 186 milioni di dollari nel 2015 e 192 milioni nel 2014. Già di grandi dimensioni, ha deciso di ampliare ulteriormente la sua capacità produttiva con una nuova fabbrica per la creazione di bulloni e attrezzature. Ogni mese il volume di trasporto per i dadi e per bulloni e viti raggiunge rispettivamente le 5.000 tonnellate e le 1.000 tonnellate. Jinn Her Enterprise, azienda che produce fastener dal diametro M4 all’M30, vede USA, Europa e Giappone come i suoi principali mercati per le industrie automotive, edile, macchinari e ingegneria energetica. Di particolare interesse risulta un nuovo progetto, di cui non si possono diffondere informazioni dettagliate, che consiste nella creazione di “fastener comunicativi” dotati di sensori per garantire maggiore sicurezza. Zyh Yin Enterprise Corporation, specializzata nell’arredamento, ha un fatturato pari a 80 milioni di dollari. Esporta in Europa e in USA, nei kit di arredamento e nel mercato DIY, creando non solo fastener di tipo standard “DIN” e “IFI” ma anche in base alle richieste specifiche dei clienti. In particolare, se questi settori risultano molto diffusi in Europa, Usa e Giappone, non lo sono a Taiwan o in Cina, dove le persone risultano essere più tradizionali mantenendo invariati gli arredamenti. Per quanto riguarda la China Steel Corporation, la novità più importante è risultata la creazione del servizio cloud gratuito “Taiwan Fastener Service Cloud” (TFSC) per mettere in contatto i produttori locali di fastener con i buyer professionali di tutto il mondo. Una volta effettuata la ricerca per prodotto o per azienda, sarà possibile entrare in contatto direttamente con i produttori.

Inoltre, visitando la fiera, non si può rimanere indifferenti agli stand particolarmente curati dal punto di vista estetico, sia nella presentazione dei prodotti, sia in generale nella composizione degli stand, e al debutto, seppur con partecipazione ridotta, di espositori internazionali provenienti da Austria, Cina, Giappone, India, Italia e USA. In particolare gli espositori RAD-CON (USA), Kadimi Special Steels (India), Asahi Sunac Corporation (Giappone) e Dakoko International (Austria) hanno tutti manifestato un’impressione positiva e la volontà di esporre nuovamente durante la prossima edizione, in alcuni casi anche con uno stand di più ampie dimensioni. Gli incontri con visitatori B2B di qualità, l’acquisizione di nuovi contatti e una buona organizzazione della fiera sono stati gli elementi evidenziati dai partecipanti internazionali.

700 aziende specializzate

Taiwan negli anni è stata definita il Regno delle viti e in particolare due distretti di Kaohsiung, Gangshan e Luzhu, rappresentano un importante polo commerciale per questo settore grazie alla presenza di ben oltre 700 aziende specializzate. In occasione del Taiwan International Fastener Show è stato possibile visitare questo cluster per capire meglio le potenzialità e la forza del comparto del fissaggio. Nuovi investimenti e tutela dell’ambiente sono stati gli aspetti sottolineati durante questo tour. In seguito alle proteste avvenute due anni fa contro l’inquinamento industriale e alle normative introdotte per la riduzione delle emissioni e una miglior gestione degli scarti industriali, è emersa una forte consapevolezza riguardo il problema ambientale, che sta incidendo sull’industria taiwanese. Restie all’idea di farsi sopraffare da una questione pubblica così importante e seppur in ritardo rispetto ad altri Paesi come il nostro, le aziende stanno muovendo i primi passi verso un futuro ecosostenibile. Tre, in particolare, si sono attivate in questo senso. L’azienda THE, Tong Hwei Group, che ha una capacità di produzione di 6.000 tonnellate al mese è stata dotata di pannelli solari sul tetto oltre ad aver rialzato quest’ultimo per far circolare meglio l’aria all’interno dello stabilimento ed è stato creato un ambiente green in grado di migliorare le condizioni di lavoro e di salute dei propri dipendenti. Anche la Zong Mei Industry, che sta costruendo un nuovo stabilimento agibile da agosto 2016 e che ha una capacità di produzione di 8.000 tonnellate al mese, ha scelto i pannelli solari per il tetto come soluzione di ottimizzazione dei costi oltre all’impiego di illuminazione a led. Ma non è tutto. Le imprese taiwanesi, essendo principalmente di piccole e medie dimensioni, non sono in grado di investire nel trattamento delle acque, ma la Zong Mei Industry sta cercando di fare del suo meglio per l’ambiente dotando lo stabilimento di impianti per il trattamento dell’acqua. Non meno coinvolta nell’innovazione e nel rispetto ambientale è l’azienda Lu Chu Shin Yee Works operante dal 1965, la prima a Taiwan a produrre bulloni in acciaio inox con fucinatura a freddo, che sta portando a termine un secondo stabilimento per una capacità di 3.000 tonnellate al mese di prodotti in acciaio inox e 7.000 tonnellate al mese di prodotti in acciaio di carbonio con una parte di macchinari prodotti direttamente da loro e un’altra da produttori taiwanesi. La Lu Chu Shin Yee ha altri due siti produttivi, uno nelle Filippine e uno in Cina, con una capacità di produzione in acciaio inox al mese rispettivamente di 1.000 tonnellate e 500 tonnellate. In particolare il loro impegno verso l’ambiente si indirizza verso la riduzione delle emissioni di anidride carbonica prediligendo efficienti impianti di depurazione delle acque e inceneritori.

www.fastenertaiwan.com.tw